In un dossier elaborato dal presidente delle Aree Interne del Cilento, nonché Vicesindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, viene tracciata un’analisi dettagliata sui motivi della forte carenza di medici ed infermieri di cui soffrono gli ospedali di tutta Italia. Auricchio si sofferma in particolare sulla situazione in Campania, che rispetto alle regioni settentrionali si ritrova ad avere anche meno fondi, constatando una spesa procapite inferiore alla media nazionale. Inoltre indica i dati sui posti letto relativi al dicembre 2023 “i posti letto in Campania sono 16.605” avrebbe dovuto avere però, secondo i dati forniti dal dossier, 21.688 posti letto.
Tra le critiche anche il sistema elettorale : “Penso che il dramma Italiano è che i nostri parlamentari non vengono eletti dal popolo, ma vengono nominati dai vari segretari di partito a livello nazionale che sono i veri responsabili del disastro sanitario in atto a livello nazionale e in Campania”.
E continua “Gli stessi parlamentari, intervengono per mettersi in mostra solo dopo il verificarsi di eventi negativi, come quello che ha riguardato il Pronto Soccorso del “Ruggi” di Salerno, come se quello del Ruggi fosse l’unico caso in Italia”, sottolinea poi che situazioni simili avvengono anche in altri ospedali “come il Galliera di Genova, il Sant’Andrea di Roma, negli ospedali di Rivoli e Ivrea nel torinese e in tanti altri ospedali d’Italia molti pazienti vengono curati, purtroppo, per terra, per carenza di posti letto”.
I motivi che portano all’inefficienza del sistema sanitario, secondo Auricchio vanno sono dovuti “all’enorme insufficienza di personale medico ed infermieristico, alla carenza di posti letto nei reparti che determina la permanenza dei pazienti anche per giorni nel Pronto Soccorso, all’invecchiamento della popolazione che richiede maggiori cure, ma soprattutto all’assenza della Medicina territoriale e al depotenziamento di tutti gli ospedali periferici per carenza di personale”.
Sotto accusa anche il test di medicina a numero chiuso, che secondo il vicesindaco di Roccadaspide “ha determinato per la sanità nazionale uno sfascio totale”, questo perchè “il numero di medici che andava in pensione era di gran lunga superiore a quello dei medici che venivano formati dalle varie università, in grado di entrare nel Sistema Sanitario Nazionale”.
Sempre in merito alla situazione dei nuovi medici, Auricchio sostiene “ancora oggi si costringono annualmente oltre 1.200 giovani medici ad andare all’estero per specializzarsi. Si tratta di medici che, anche per le retribuzioni migliori, non rientrano più a lavorare in Italia”.
Carmen De Fina
…..vero ma manca anche la capacità e la voglia di fare bene il proprio mestiere da parte dei medici . Non sono educati e disponibili e pronti al sacrificio come diceva ippocrate . La sanità è il buco nero del paese, corruzione, abbandono ma la politica chi la elegge ? Siamo noi che dobbiamo liberarci dei nostri difetti levantini ed ascari ed imparare a mettere la gente giusta al posto giusto.