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sabato, 19 Aprile, 2025
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La sfida del dipartimento di medicina e chirurgia dell’Unisa con il nuovo direttore, il prof. Annibale Alessandro Puca

“Il dipartimento di medicina è nato circa 12 anni grazie allo sforzo dell’allora  rettore Pasquino. Da allora siamo cresciuti molto grazie anche al lavoro dei  precedenti direttori di dipartimento Capunzo e Vecchione. Insieme al corso di  laurea in medicina, abbiamo quello in odontoiatria e altri corsi di laurea triennali,  l’ultimo e’ quello in tecniche di laboratorio biomedico.” Presenta così il  dipartimento di medicina che dirige da circa un mese il professore Annibale  Alessandro Puca, partendo dall’ ampia offerta didattica. “Questo dipartimento,  continua Puca, è molto forte per la ricerca. Abbiamo eccellenze nel campo che  

poi servono per avere anche un’ottima didattica , perché i buoni docenti sono  coloro che fanno ricerca e trasferiscono il loro modo di pensare alla pratica  clinica.” Un aspetto a cui tiene molto il nuovo direttore di dipartimento che va di  pari passo con un altro importante ramo dell’attività dipartimentale: “ Abbiamo  inoltre un’ottima interazione con l’azienda ospedaliera di Salerno con la quale c ‘  è una complicità per la formazione sia degli studenti per i tirocini che per gli  specializzandi. E a tal proposito voglio ricordare che abbiamo attivato 20 scuole di  specializzazione per dare così la possibilità agli iscritti di proseguire il loro  percorso formativo”. Il dipartimento di medicina non trascura la necessità di  aprirsi al territorio grazie alla terza missione. E’ lo stesso Puca che sottolinea  l’importanza di divulgare il messaggio della ricerca e dell’informazione medica a  coloro che non sono del campo. “Questo ci è richiesto ed è sicuramente uno degli  aspetti che dobbiamo soddisfare. Le sfide sono molteplici ma sicuramente ci  riusciremo. Oggi ci stiamo anche attrezzando con i simulatori , tecnologie  all’avanguardia, che potranno utilizzare gli studenti e gli specializzandi. Siamo un  team, non lavoro da solo, ma ho intorno a me tutto i docenti che mi aiutano.”

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