È uno dei quartieri storici della città di Potenza, punto strategico e di passaggio, talvolta obbligato. Questa settimana parliamo del quartiere Santa Croce, ove insiste la chiesa omonima.
«Il territorio parrocchiale non è molto ampio – afferma Don Sergio Sannino, parroco della Chiesa di Santa Croce-, infatti abbraccia una piccola parte di viale Dante, corso Garibaldi a scendere verso San Rocco, viale Marconi fino al Seminario Minore, via Torraca, via Nicola Sole, la Finanza e alcuni uffici regionali.
La parrocchia mette in atto ogni sorta di attività per coinvolgere i giovani e non solo, anche la famiglia, punto nodale e focale messo a dura prova nella società odierna.
«Il nostro rione è molto trafficato – afferma il parroco- la maggior parte degli abitanti lamenta il fatto che manca di parcheggi e che è difficile far uscire da soli i bambini, perché tanti automobilisti non rispettano a pieno il codice della strada».
Nel corse delle ore mattutine, il rione è molto vivo e attivo, le attività commerciali sono frequentate così come l’ASP.
«Avere nel quartiere l’associazione “Santa Croce in movimento”, mi dà sinergia e collaborazione viva, per poter stare accanto alle varie fragilità umane – dice ancora don Sannino- Nel frattempo so che ci sono persone attente ai bisogni della comunità e promuovono il mio agire pastorale, congiuntamente alle varie istanze che nascono sul territorio parrocchiale.
Sono tornato a Santa Croce dopo una lunga parentesi. Questa è la parrocchia in cui sono cresciuto e che ha visto nascere la mia vocazione, al mio arrivo ho ritrovato tanti conoscenti con i quali ho condiviso un percorso di fede che mi hanno accolto amorevolmente. La parrocchia è composta prevalentemente da persone anziane e ammalate, per quanto loro possibile partecipano attivamente a tutte le funzioni religiose e alle varie attività proposte».
Il parroco, tuttavia, auspica una maggiore partecipazione dei residenti all’attività della parrocchia.
«In genere, come accade un po’ in tutta la città, così come mi riferiscono altri confratelli e parroci anche di altre diocesi, durante la messa feriale, la partecipazione è ridotta, soprattutto nel periodo invernale, poiché le avverse condizioni meteo non permettono agli anziani di raggiungere la parrocchia».
Antonella Sabia