La nostra testata giornalistica si è occupata più volte della condizione in cui versa il centro storico della città di Potenza, sempre più bisognoso di attenzioni nonché di vie di accesso e facilitazioni nei collegamenti da e verso gli altri quartieri della città, onde evitare un triste declino, nonché la conseguente dislocazione di sedi pubbliche e altro genere di attività produttive verso le altre zone del Capoluogo.
Le consigliere comunali di opposizione Angela Blasi e Bianca Andretta e il consigliere Vincenzo Telesca hanno presentato una interrogazione urgente, ai sensi dell’art 28 del regolamento comunale, riguardante i lavori antistanti l’ingresso delle scale mobili in via Tammone, a Potenza.
Attualmente, infatti, lungo il perimetro di ingresso al ponte meccanizzato più lungo d’Europa sussistono degli importanti lavori edili utili alla realizzazione di nuovi fabbricati, come da Consorzio Potenza ’90, al punto che l’area prospiciente l’accesso alle scale Mobili di Via Tammone-Santa Lucia risulta non più fruibile, a mo’ parcheggio, da parte di tutti coloro che intendono raggiungere il centro cittadino senza muoversi con le proprie auto.
Il ponte meccanizzato è uno degli accessi più importanti verso il centro storico cittadino, poiché si congiunge, a sua volta, ad una delle aree periferiche più popolose della città, fungendo da viatico a due quartieri ampi come il Rione Poggio Tre Galli e la rinomata via del Gallitello. L’impiego dei mezzi pubblici e degli impianti meccanizzati dislocati nelle differenti aree della città -sostengono i consiglieri comunali promotori dell’interrogazione- è da sempre uno slogan dell’attuale amministrazione, tuttavia ad oggi i fruitori sono costretti a parcheggiare in spazi non destinati alla sosta e in zone assai ristrette.
Vi è di più, poiché i medesimi lavori comporteranno un ridimensionamento degli spazi antistanti le scale mobili per una durata non inferiore a tre o quattro anni.
I consiglieri Blasi, Andretta e Telesca chiedono al sindaco e all’attuale amministrazione quali possano essere le soluzioni da adottare per consentire un reale utilizzo delle scale mobili di via Tammone e porre fine, allo stesso tempo, al languire del centro storico, sempre più dislocato ed emarginato dal resto della città.
Rosa Santarsiero