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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Lavori sulla “Tito-Brienza”: quattro indagati, tre valdianesi, per lo smaltimento illecito dei rifiuti

Quattro persone, due imprenditori e due tecnici comunali, tre di loro del Vallo di Diano risultano essere indagate per accuse – a vario titolo – inerenti allo smaltimento dei rifiuti scaturiti dai lavori lungo la Tito-Brienza. Nello scorso fine settimana sono scattati i sequestri in due cave, ad Atena Lucana e Brienza, a opera della Polizia provinciale di Potenza per ordine della Procura lucana guidata da Francesco Curcio. Il sequestro è arrivato per gestione e smaltimento illecito di rifiuti edili prodotti dalle trivellazioni delle gallerie, demolizioni di opere stradali, materie connesse alle ultimazioni dei lavori sulla strada, riaperta – ricordiamo – da poco. A finire nei guai un imprenditore di Atena Lucana, proprietario della cava nel suo comune, un altro imprenditore originario di Padova e due tecnici comunali in forza ad Atena Lucana. Questi ultimi due sono accusati di aver commesso irregolarità sulle concessioni delle autorizzazioni e sull’iter burocratico. Sulle autorizzazioni e sull’iter da seguire – occorre aggiungere – ci sono state anche due delibere, di due amministrazione differenti. Nessun politico risulta essere indagato.

Secondo gli inquirenti vi è il fondato motivo di che presso i cantieri riguardanti i lavori sulla strada statale 95, la Variante “Tito-Brienza”, e nelle aree utilizzate possono costituirsi dei “corpo di reati” come rifiuti speciali illecitamente depositati, trattati e smaltiti nonché impianti, attrezzature e strutture non autorizzate (sono stati sequestrati dei mezzi anche a Satriano), per questo motivi sono scattati i sequestri.

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