Rinuncia all’appello e ottiene uno sconto di pena il 17enne accusato, insieme alla madre e al fratello maggiore, di aver ucciso e mutilato il padre, Ciro Palmieri, nel luglio 2022 al culmine dell’ennesima lite familiare a Giffoni Valle Piana. Il giovane, assistito dall’avvocato Agostino Allegro, ha rinunciato al processo di secondo grado ottenendo un’ulteriore riduzione della pena inferta in primo grado che, rideterminata in 13 anni e 4 mesi.
Nella motivazione della sentenza di primo grado i giudici delineano il profilo psicologico del minore, ristretto attualmente nel carcere di Nisida, al quale è stata negata la messa alla prova per la “riscontrata assenza di un reale pentimento”. Quel drammatico clima familiare nell’ambito del quale il minore, sin dalla più tenera età, “ha appreso la violenza come strumento risolutore dei problemi” è ricostruito in una trentina di pagine che proiettano un fascio di luce su una famiglia che – scrivono i giudici – ha “inibito” nel giovane “lo sviluppo di un’affettività sana ed equilibrata”.
È il minore a raccontare ai giudici di “una vita familiare dominata da un padre-padrone dall’indole tirannica e controllante, dall’umore bordeline, capace di punizioni, anche fisiche ingiustificate ed improvvise verso tutti i figli e di violenze continue contro la madre”.