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giovedì, 5 Dicembre, 2024
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Il regista, originario di Sala Consilina, Giuseppe Bonito dirige una serie sulla vita di Mike Bongiorno

Il regista originario di Sala Consilina, Giuseppe Bonito, si prepara a portare sullo schermo la straordinaria vita di Mike Bongiorno, icona indiscussa della televisione italiana. La mini serie Rai, intitolata “Mike”, sarà diretta da Bonito e promette di celebrare il centenario del leggendario conduttore televisivo.

Le riprese della fiction hanno preso il via ieri a Torino, la città d’origine della madre di Bongiorno, dove il presentatore si trasferì dall’America all’età di soli 5 anni. Fino a giugno, il capoluogo piemontese sarà il set per raccontare la vita di Bongiorno, una delle figure più influenti nella storia della televisione italiana.

Nella serie, Claudio Gioè ed Elia Nuzzolo saranno i protagonisti, rispettivamente nel ruolo di Mike Bongiorno adulto e giovane. Sarà interessante vedere come i due attori daranno vita alla figura iconica del conduttore, che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama televisivo del nostro Paese.

Per Giuseppe Bonito, regista già acclamato per i suoi successi con i film “Figli” e “L’arminuta”, questo progetto rappresenta un ulteriore passo avanti nella sua carriera. La sua abilità nel dirigere storie coinvolgenti e personaggi complessi promette di portare “Mike” ad essere una produzione di altissimo livello.

Con questa mini serie, il pubblico avrà l’opportunità di rivivere i momenti più significativi della vita di Mike Bongiorno, permettendo anche alle nuove generazioni di scoprire e apprezzare il contributo di questo grande personaggio alla televisione italiana.

In un periodo in cui il mondo dello spettacolo si affida sempre più alla nostalgia per i grandi personaggi del passato, “Mike” si presenta come un omaggio doveroso a uno dei conduttori più amati e rispettati della nostra storia televisiva.

1 Commento

  1. fusco antonio says:

    ….sempre bravo questo mio concittadino che seguo dalle sue prime esperienza. Spero continui così anche a dimostrazione che talento ed intelligenza oltre a cultura e capacità si trovano anche in una zona depressa come il vallo di diano dimenticata da sempre dai politici ed in special modo dal trombone campano alla regione de luca..

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