La Corte d’Appello di Salerno ha emesso una decisione riguardante il caso del tragico decesso dell’insegnante Franco Mastrogiovanni avvenuto nel 2009 nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania. La sentenza ha rigettato la richiesta di risarcimento danni presentata nei confronti delle 17 persone, tra medici e infermieri, condannate definitivamente nel giugno del 2018 per il sequestro di persona e la morte di Mastrogiovanni.
La vicenda ha suscitato grande scalpore a livello nazionale, poiché il video che mostrava Mastrogiovanni in stato di agitazione per oltre 83 ore sul letto di contenzione ha sollevato interrogativi sulla corretta gestione del caso e ha portato alla chiusura temporanea del reparto psichiatrico di Vallo. L’accusa di omicidio colposo nei confronti degli imputati è stata annullata, poiché non è emerso un nesso di causalità diretto tra la prolungata contenzione e il decesso di Mastrogiovanni.
Nonostante le richieste dei familiari della vittima e dell’Asl di Salerno per ottenere un risarcimento danni, la Corte d’appello ha respinto tali domande. Questa decisione, se da un lato pone fine a una dolorosa vicenda giudiziaria, dall’altro riapre il dibattito sull’importanza di garantire la corretta assistenza e cura ai pazienti affetti da disturbi psichiatrici, al fine di evitare tragedie simili a quella che ha coinvolto il professor Mastrogiovanni.
Il caso di Franco Mastrogiovanni rimane quindi un monito e una riflessione sulla necessità di migliorare le pratiche e le procedure negli ambiti della salute mentale, affinché tragedie come quella vissuta dal professore cilentano non si ripetano in futuro.
