“Attendiamo con ansia l’esito dell’autopsia per avere un quadro più chiaro sulla morte di Francesco e cercare di rispondere ai dubbi dei genitori. Secondo il nostro esperto la ferita riportata non può essere compatibile con una ‘semplice’ caduta dallo scooter. I danni riportati dal mezzo sono così lievi che è poco plausibile pensare a una compatibilità tra morte e caduta”. Sono le parole dell’avvocato Vincenzo Morriello che tutela la famiglia del sedicenne Francesco Morriello deceduto, nel comune di Auletta, a inizio luglio di quest’anno mentre tornava nella sua casa a Buccino. La famiglia ha anche avanzato dei dubbi su un presunto pestaggio e del quale i genitori avevano già parlato. E ora l’avvocato torna con forza sull’accaduto proprio perché l’esito dell’autopsia non è stato ancora consegnato – per quanto di conoscenza finora al legale – e perché i dubbi della famiglia continuano a essere vivi con il passare del tempo. “I miei assistiti ribadiscono cosa hanno scritto nel dossier presentato ai carabinieri e tutti i dubbi inerenti alle foto con un occhio nero del loro figlio, ai danni lievi dello scooter rispetto al tragico epilogo”, ha aggiunto il legale. Le indagini, condotte dai carabinieri della compagnia di Sala Consilina e della stazione di Auletta, sono ancora in corso per chiarire le circostanze esatte dell’accaduto. Sono stati anche sentiti tutti i compagni di classe di Francesco, gli amici e chi ha trascorso con lui l’ultima serata, in un locale a Sicignano degli Alburni. C’è anche da dire che sin da subito gli inquirenti non hanno lasciato nulla al caso e indagato a 360 gradi, e per ulteriori sviluppi comunque occorrerà attendere oroprio gli esiti dell’autopsia effettuata sul giovane. “C’è necessità di sapere questi esiti ma anche di ricostruire le ultime ore di Francesco”. Ricordiamo che il 16enne morì a Cardarelli di Napoli dove era stato trasferito da Polla e per le gravi ferite interne con cui era arrivato al Pronto soccorso del “Luigi Curto”. “Se qualcuno sa qualcosa che può aiutare alla ricostruzione di quella serata e raccontare cosa sia accaduto, parli. Lo si deve a Francesco e ai suoi genitori che chiedono la verità sulla sua morte”, ha infine rimarcato il legale.