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lunedì, 9 Dicembre, 2024
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Nella diga della Camastra sono rimasti 420 mila metri cubi di acqua. Bardi: “Emergenza senza precedenti”

Nella diga della Camastra – che serve 29 comuni, compreso il capoluogo di regione, cioè circa 140 mila persone – sono rimasti 420 mila metri cubi di acqua.

E’ uno dei dati emersi, a Potenza, durante la riunione dell’unità di crisi che ha varato l’uso dell’acqua del fiume Basento per sostenere le condotte al servizio dei 29 comuni dello schema idrico.
 

Bardi, in una nota dell’ufficio stampa della giunta regionale, ha spiegato che si sta facendo “il possibile per fronteggiare un’emergenza che non ha precedenti nella storia della Basilicata, mettendo in campo soluzioni tecniche frutto di studi e valutazioni di professionisti del settore”.

Il presidente della Regione e commissario all’emergenza, ha sottolineato che “nessuna istituzione espone a rischi la salute dei cittadini. È suo compito proteggere la popolazione attraverso una serie di politiche mirate. Premessa – ha aggiunto – che va ricordata a chi in questi giorni, in una caccia all’untore, parla di allarme sociale in relazione ai lavori che porteranno acqua dal fiume Basento”. Bardi ha detto che l’unità di crisi “comprende le preoccupazioni dei cittadini ma respinge le accuse di sciatteria, negligenza o pressapochismo, addirittura esponendo la comunità a condizioni che minerebbero la salute pubblica. Saremmo i primi a evidenziare un rischio, un benché minimo fattore negativo”.
    Durante la riunione è stato deciso che l’acqua del Basento sarà controllata più volte e che le verifiche avverranno anche all’arrivo e all’uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello. Venerdì, a Potenza, durante una riunione in programma in prefettura, sarà varato “un sistema di vigilanza costante” lungo tutto il Basento “per evitare e sanzionare scarichi abusivi”.

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