L’Asl di Salerno ha trasmesso ai sindaci e ai sindacati la proposta di modifica dell’atto aziendale relativa al Presidio ospedaliero di Agropoli, segnando un passaggio atteso da anni. La Fp Cgil parla di “risultato frutto delle battaglie dei cittadini e del sindacato”, dopo mesi di mobilitazioni e una recente assemblea pubblica nel presidio.

La novità più rilevante è la definizione dell’ospedale come presidio in zona disagiata dotato di pronto soccorso, secondo quanto previsto dal D.M. 1998 e integrato con la Medicina d’Emergenza del DEA di Vallo della Lucania. In caso di carenza di specialisti, l’attività sarà comunque garantita da un punto di primo intervento.
La proposta prevede inoltre riabilitazione intensiva in regime di degenza, con percorsi respiratori, cardiologici, neurologici e traumatologici; posti letto orientati alla presa in carico dell’anziano fragile; e un centro ambulatoriale a indirizzo oncologico, in supporto al presidio di Vallo.
Per la Fp Cgil si tratta di “un riconoscimento importante” che restituisce al territorio un presidio essenziale di emergenza-urgenza e rafforza la vocazione riabilitativa della struttura. Il sindacato esprime soddisfazione per il risultato ottenuto “grazie alla partecipazione attiva della comunità”.
La Cgil annuncia però che continuerà a vigilare sull’attuazione concreta delle misure, chiedendo l’immediata presenza del rianimatore, l’attivazione della terapia iperbarica e l’avvio della riabilitazione intensiva cardiorespiratoria, per garantire servizi sicuri ed efficaci all’intero Cilento.















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Servivano concorsi e nuove assunzioni di medici e mandare in pensione quelli che avevano compiuto 67 anni.
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