Nei giorni scorsi, le forze dell’ordine del nucleo Carabinieri Parco di Castellabate hanno condotto un’importante operazione investigativa finalizzata alla prevenzione e alla repressione delle violazioni delle normative edilizie, paesaggistiche e ambientali. In particolare, l’attenzione è stata concentrata su un’area di eccezionale valore naturalistico situata nella perimetrazione definitiva del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, classificata come zona agricola.
Durante l’attività d’indagine, è stato eseguito il sequestro preventivo di un manufatto a forma rettangolare, risultato dalla trasformazione abusiva di una tettoia in legno, priva anch’essa di regolari titoli edilizi. Questa costruzione, dalle dimensioni di circa 8.20 metri per 4.30 metri, realizzata in blocchi di calcestruzzo con suddivisioni interne e copertura a pannelli coibentati, è stata individuata come potenziale abitazione. Il materiale raccolto è stato deferito alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, insieme all’identificazione del responsabile delle opere abusive.
Parallelamente, nelle settimane precedenti, le forze dell’ordine hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo su tre immobili a Montecorice, emesso dal GIP del Tribunale di Vallo della Lucania. Questi immobili, due dei quali adibiti a residenza e un terreno con una platea in calcestruzzo armato e una cabina smontabile in PVC con annesso porticato in ferro, erano ubicati sia nella perimetrazione del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni che in zona agricola.
Le attività investigative hanno rivelato che tali opere abusive, realizzate da quattro soggetti appartenenti allo stesso nucleo familiare, sono state eseguite in violazione delle normative edilizie, paesaggistiche, e antisismiche, determinando un’alterazione permanente del territorio con lo scopo di realizzare una lottizzazione abusiva di terreni agricoli.
Come risultato delle indagini, ai proprietari degli immobili sono state contestate ipotesi di reato relative ad abusi edilizi e paesaggistici in un’area di particolare pregio ambientale come il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Inoltre, è emersa la falsità ideologica nel processo di richiesta di sanatoria di uno degli immobili abusivi, commessa dal tecnico incaricato, il quale ha attestato falsamente il rispondere alla realtà dei fatti nella documentazione tecnica.
Giuseppe Giardullo