La trasmissione in onda sulla Rai, PresaDiretta con l’inchiesta “Stop ai veleni”, in onda lo scorso 18 marzo su Rai3 ha indagato la contaminazione da PFAS: i composti chimici poli e perfluoroalchilici dannosi per l’essere umano che sono ormai presenti ovunque: in uno smalto, negli imballaggi da fast food, nelle lenti a contatto e ormai anche nel nostro sangue. Ad accompagnare il team di PresaDiretta per andare ad approfondire lo stato di inquinamento di alcuni fiumi del centro Italia, localizzati vicino a importanti distretti industriali, c’è anche Giuseppe Ungherese, di San Pietro al Tanagro, responsabile della campagna inquinamento di Greenpeace Italia dal 2015. Dopo anni da ricercatore universitario (e con un dottorato in tasca), ora combatte tutti i giorni quelle sostanze tossiche e pericolose, per noi e per il Pianeta, che prima affrontava in laboratorio.
“Un gruppo di composti chimici prodotti solo dall’uomo, noti con una sigla di quattro lettere difficili da pronunciare (PFAS), sta dando vita a uno dei disastri ambientali più gravi della storia. – Ha scritto Ungherese sulle sue pagine social -. I temuti derivati del fluoro, detti anche inquinanti eterni, sono ovunque: dall’acqua all’aria, fino agli alimenti e al nostro corpo. Eppure se ne parla pochissimo e le nostre istituzioni non affrontano il problema”.
L’inchiesta, oltre ad evidenziare l’evidente presenza di PFAS nell’uomo e nell’ambiente, ha evidenziato la fallacità della legge europea, che non è stata in grado di prevenire questo inquinamento diffuso, e la necessità di una legge per vietare tutto il gruppo dei PFAS, che sono una famiglia di migliaia di composti chimici. Quattro paesi dell’Unione Europea più la Norvegia l’hanno promossa in Europa, mentre l’Italia non si è pronunciata, nonostante sia teatro di uno dei più gravi casi di contaminazione in Europa, in Veneto.
Paola Romano