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domenica, 6 Ottobre, 2024
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Elisa Claps: a trentun’anni dalla morte resta il ricordo e un sogno realizzato

Sono passati trentun’anni dalla morte di Elisa Claps. Il 12 settembre del 1993 la sedicenne potentina venina uccisa da Danilo Restivo, e i suoi resti sono rimasti nascosti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza per 17 lunghi anni, fino al 17 marzo del 2010.

L’omicidio della giovane studentessa è tra i più noti casi di cronaca nera risalenti ai primi anni Novanta. Tanti i lati oscuri sulla vicenda, a partire dalle molte le ombre sulla Curia che in 17 anni avrebbe contribuito a coprire una verità che nessuno, fino al 17 marzo 2010, ha fatto emergere.

Un caso che ha destato non poche polemiche, riaccese in seguito alla riapertura della chiesa avvenuta nel 2023, dove il corpo di Elisa è rimasto nascosto a lungo. E poi il forte eco che la vicenda ha avuto sui talk in tv fino alla sua narrazione in una serie televisiva su Rai uno e nel Podcast: “Dove Nessuno Guarda- Il caso di Elisa Claps” di Pablo Trincia che si è aggiudicato l’Italian Podcast Award.

Elisa Claps voleva diventare medico e andare in Africa e nel 31esimo anniversario della sua morte, è riuscita a coronare quel sogno. Nella giornata di oggi 12 settembre verrà inaugurato a Goma, nella Repubblica democratica del Congo, un ambulatorio che porterà il suo nome.

A dare la notizia è il fratello di Elisa, Gildo, che più di tutti, insieme alla mamma Filomena, ha lottato per sapere la verità sula scomparsa e la morte della sorella. “Con quest’ambulatorio realizziamo il suo grande desiderio. Tutto in modo veloce, grazie alle Ong che ci hanno affiancato” ha dichiarato al Corriere della Sera.

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