Il luogotenente Francesco Rosario Farina, è una figura straordinaria nel panorama italiano della lotta alla criminalità organizzata, un uomo che ha dedicato la propria vita alla giustizia, pagando personalmente il prezzo di un impegno instancabile contro le mafie. Il recente conferimento del prestigioso Premio Internazionale “Joe Petrosino” rappresenta solo l’ultimo di una lunga serie di riconoscimenti che celebrano una carriera esemplare. Il suo operato non si limita alle missioni di polizia, ma si estende al cuore pulsante del tessuto sociale italiano, laddove la criminalità tenta di radicarsi e farsi sistema. Attraverso coraggio, tenacia e spirito di sacrificio, Farina ha portato avanti un’incessante battaglia per la legalità, segnando profondamente i territori in cui ha prestato servizio.
Francesco Rosario Farina, ha trascorso anni in prima linea contro la camorra, svolgendo un lavoro operativo senza eguali. Farina ha operato con particolare dedizione in Campania, terra di forte presenza camorristica. Tra le sue numerose operazioni di rilievo, spicca la cattura di un latitante affiliato alla camorra, ricercato da ben dieci anni. Questo arresto ha rappresentato una vittoria non solo per l’Arma, ma per tutta la collettività, in una regione in cui la criminalità organizzata ha radici profonde e una rete tentacolare. Le sue operazioni, tuttavia, non sono state esenti da gravi pericoli.
In Campania, il luogotenente ha subito attentati che avrebbero scoraggiato chiunque, ma non lui. Nonostante i rischi, Farina ha continuato a combattere ogni giorno, mostrando un coraggio incrollabile. È un esempio vivente di come, anche sotto minaccia di morte, l’integrità e l’impegno per lo Stato non vengano mai meno.
Farina ha infatti subito gravi attentati durante il suo servizio, testimonianza della pericolosità delle sue missioni e del fatto che i suoi nemici riconoscevano in lui una minaccia concreta ai loro traffici e alle loro attività criminali.
Dal 2004 al 2016, Farina ha ricoperto un ruolo fondamentale nella lotta alla ‘Ndrangheta, la più potente organizzazione mafiosa in Italia e nel mondo. Nelle vesti di referente delle maggiori indagini antimafia per l’Arma dei Carabinieri in Calabria, ha contribuito ad arrestare oltre 600 affiliati alla ‘Ndrangheta, smantellando ben 15 locali di questa organizzazione criminale nelle aree di Vibo Valentia, Lamezia Terme e Gioia Tauro.
Le operazioni condotte in Calabria sono state tra le più complesse e delicate, comprendendo l’arresto di quattro latitanti, tra cui uno dei 10 più pericolosi d’Italia, e di sette fiancheggiatori. Farina si è trovato coinvolto in tre conflitti a fuoco, dimostrando una freddezza e una professionalità straordinarie anche in situazioni di estrema pericolosità. Inoltre, ha subito gravi minacce, estese anche alla sua famiglia, con una delle più agghiaccianti proveniente da un boss che aveva ordinato di scioglierlo nell’acido, come rivelato successivamente dai pentiti.
Grazie alle sue indagini, due comuni nella Piana di Gioia Tauro sono stati commissariati per infiltrazioni mafiose, con l’arresto del sindaco e di altri esponenti politici locali. Questo è stato un colpo durissimo alle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni, dimostrando come il lavoro di Farina non si limitasse alla repressione del crimine organizzato ma andasse anche a bonificare il tessuto politico corrotto.
Un altro aspetto cruciale dell’attività di Farina è stato il contrasto al traffico di droga e armi. Decine di operazioni antidroga sono state condotte con successo, non solo sul territorio italiano, ma anche in Europa, dove la ‘Ndrangheta gestiva piazze di spaccio internazionali. Le forze dell’ordine sotto la sua guida hanno sequestrato armi e immobili per centinaia di migliaia di euro, sottraendo alla mafia risorse fondamentali per le loro attività criminali.
Le sue indagini hanno anche portato alla scoperta di cinque omicidi eccellenti di mafia, per i quali diversi imputati sono stati poi condannati all’ergastolo. Questo testimonia la profondità e la qualità del suo lavoro investigativo, che ha permesso di svelare retroscena oscuri e complessi del mondo criminale, assicurando i responsabili alla giustizia.
Oltre alle sue straordinarie operazioni sul campo, Francesco Farina si è distinto per il suo impegno nella diffusione della cultura della legalità. Ha lavorato non solo nelle scuole, educando le nuove generazioni alla lotta contro le mafie, ma anche in contesti più delicati, come le case d’accoglienza, luoghi spesso dimenticati dalle istituzioni. Questo approccio innovativo dimostra la sua convinzione che la lotta alla criminalità organizzata debba passare anche attraverso la prevenzione e l’educazione, creando una società più consapevole e forte.
Un esempio concreto del suo impegno è l’istituzione, presso la Stazione dei Carabinieri di Bazzano, di una sala dedicata alla ricezione delle scuole. Questo progetto, realizzato grazie al contributo di ASCOM Bologna, che ha fornito le attrezzature, è uno spazio di dialogo e confronto tra le forze dell’ordine e i giovani, finalizzato a diffondere la cultura della legalità in modo capillare.
Oltre al coraggio sul campo, Francesco Farina si è distinto anche per la sua profonda umanità. Celebre è il caso di una donna sequestrata e minacciata dal compagno, che Farina ha salvato in extremis, dimostrando un’incredibile prontezza di riflessi. Inoltre, ha contribuito alla scarcerazione di una persona ingiustamente detenuta per tre anni, grazie a una indagine condotta successivamente che ha rivelato la verità.
Ha inoltre salvato sette persone da un incendio in un ristorante, intervenendo prontamente e senza esitazione. In un altro episodio, ha ritrovato un’anziana signora scomparsa, praticandole un massaggio cardiaco che le ha salvato la vita. Per questo atto di grande umanità, ha ricevuto un encomio dal Comune di Valsamoggia, che ha riconosciuto il suo impegno al servizio della comunità.
La carriera di Francesco Farina è un esempio di dedizione, coraggio e umanità. In oltre trent’anni di servizio, ha ricevuto numerosi encomi dall’Arma dei Carabinieri e dalle Distrettuali Antimafia di Catanzaro e Reggio Calabria, a testimonianza del suo contributo straordinario nella lotta contro la criminalità organizzata.
Francesco Farina è molto più di un luogotenente dell’Arma dei Carabinieri: è un simbolo di coraggio, dedizione e integrità. La sua vita è un esempio di come l’impegno per il bene comune possa davvero cambiare il volto di una nazione. Il Premio Internazionale “Joe Petrosino” non è solo un tributo a una carriera straordinaria, ma è anche un segno di riconoscimento per una vita intera dedicata alla giustizia.
Farina è un eroe dei nostri tempi, un uomo che ha affrontato il male a viso aperto, e ha vinto. Un uomo che, grazie alla sua tenacia e al suo amore per la verità, ha lasciato un segno indelebile nella lotta contro le mafie.
Il luogotenente Francesco Farina sarà inoltre ospite della Rai per un’intervista speciale dedicata alla sua straordinaria carriera e al recente conferimento del Premio Internazionale “Joe Petrosino”. Durante la trasmissione, Farina avrà l’opportunità di raccontare le esperienze più significative della sua vita professionale, dagli anni trascorsi in prima linea nella lotta contro la camorra e la ‘Ndrangheta, alle operazioni che hanno segnato un punto di svolta nella guerra alla criminalità organizzata.
L’intervista si concentrerà non solo sulle difficoltà e i rischi affrontati, tra cui le gravi minacce ricevute e i conflitti a fuoco, ma anche sugli aspetti più personali della sua missione. Sarà l’occasione per mettere in luce la sua dedizione verso la legalità e il senso di responsabilità che lo ha guidato in ogni indagine.