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venerdì, 24 Gennaio, 2025
Musica

Pier Michelatti e il basso che ha inciso la storia della musica italiana

Il mondo della musica ha visto molti strumenti diventare “preziosi”, ricercati per il legame con artisti indimenticabili. Lo sa bene Luigi Spezzacatena, liutaio di professione, laureato in musicologia, progettista e disegnatore di strumenti musicali. Da anni, nel suo laboratorio ad Atena Lucana, crea e restaura chitarre e bassi dalla storia e dal suono unici.

Tra gli ultimi lavori Luigi ha per le mani uno strumento incomparabile nel suo genere: un Fender Jazz del ’66, il basso di Pier Michelatti, musicista tra i migliori del panorama musicale Italiano. Con questo strumento ha registrato i brani e accompagnato i live dei grandi cantanti e cantautori che hanno fatto la storia della musica italiana degli ultimi quarant’anni: Celentano, Fiorella Mannoia, Gaber, De Andrè, Edoardo Bennato, Vasco Rossi, Vecchioni, Loredana Bertè, Pino Daniele tanto per citarne alcuni, ma la lista continua.

Oggi, arrivato alla soglia dei 70 anni, Pier Michelatti affida il suo strumento all’esperienza di Luigi, per stimarlo e garantire che gli venga attribuito anche in futuro il suo meritato valore.

“Pier Michelatti – ci racconta Luigi Spezzacatena –  mi ha contattato tramite un collezionista, amico in comune. Mi ha chiesto di autenticare il suo basso perché dal 1980, data in cui l’ha acquistato, lo ha suonato per incidere almeno settanta, forse ottanta dischi con più di 30 artisti. Nel tempo, uno strumento acquisisce un’anima per il semplice motivo che nasce da una materia organica, il legno.

Un organismo vivente – continua Luigi – che negli anni perdendo peso e umidità, acquista in risonanza. Molti credono che gli strumenti elettrici suonino grazie all’elettronica, invece è il contrario! Gli strumenti elettrici suonano per via dei loro legni. Il pick-up è solo un microfono”.

La passione di Luigi ci apre le porte di un modo che intreccia suono e materia, ma vuole che sia Pier Michelatti a raccontarmi cosa lo lega così profondamente allo strumento. Prende il telefono e cerca il contatto in rubrica.

Squilla. Pier Michelatti risponde: “Con questo strumento ho un rapporto fraterno. Insieme abbiamo fatto di tutto: i dischi della Mannoia, come quello che l’ha lanciata Canzoni per parlare, con 700mila copie vendute. Abbiamo inciso gli album di Jannacci, di Gaber, con De Andrè l’ultimo disco registrato in studio, Anime Salve. Anche con Vasco Rossi abbiamo registrato cinque pezzi dell’album Vado al massimo.

Questo è un basso della madonna! – enfatizza sorridendo Pier Michelatti – Ha un manico stupendo, dritto, suona divinamente. È un basso che ha fatto dischi pazzeschi, non ne esiste un’altro in Italia che abbia una storia simile”.

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