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giovedì, 23 Gennaio, 2025
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“Evviva San Michele” : interminabili ed emozionanti giorni di festa

Raccontare le celebrazioni che ogni anno, il 28 e 29 settembre, si svolgono a Sala Consilina in onore del patrono e protettore San Michele Arcangelo è impresa ardua. Il rischio di una prosa asfittica al cospetto del tripudio di suoni, colori, emozioni di una comunità in festa, è sempre in agguato.

Si comincia la sera del 28 settembre, quando la Barca con un bambino vestito da angelo, preceduta da una fiaccolata, viene portata in processione. Sul sagrato della Chiesa della Ss. Annunziata, dopo le invocazioni e l’offerta, la Barca, portata in spalla dagli uomini, viene poi presa a braccia e, tra gli incitamenti della folla, le vengono fatte fare tre rapide oscillazioni avanti e indietro, probabilmente per imitare i moti del mare. Essa rappresenta la Chiesa che accoglie i peccatori e li traghetta verso Dio, come si apprende dal canto tradizionale “O San Michele Arcangelo guida la navicella/ prendi l’anima mia e portala tu a Gesù”.

La mattina del 29, alle primissime luci dell’alba, gli occhi assonnati di devoti di tutte le età si danno appuntamento al Santuario sul Monte Balzata, lì dove la statua dell’Arcangelo è stata depositata l’8 maggio e ivi rimasta in custodia per l’intera stagione estiva. L’uscita del simulacro, dopo la celebrazione della Santa Messa, è accompagnata da scroscianti applausi e sguardi lucidi, fissando così l’inizio della processione. Il corteo dei fedeli, anche quest’anno numerosissimo, ha assistito la Statua del Santo Guerriero dal Santuario fino alla Chiesa della Ss. Annunziata, sua sede invernale.

Tra cavati fritti preparati dalle sapienti mani delle donne del centro storico e offerti al passaggio della folla e qualche grappolo d’uva del tradizionale “uorto di San Michele”, la processione dell’Arcangelo è una gioia anche per il palato. Lungo il percorso, il corteo scioglie la fatica dei chilometri percorsi al ritmo delle zampogne e intonando inni e salmodie, come tradizione richiede. 

È forse sul Sagrato della Chiesa di Sant’Eustachio che si assiste al momento più atteso dell’intera mattinata celebrativa: il Volo dell’Angelo. Lungo vigorose funi, tese tra il balcone di una casa e la Chiesa, un bambino vestito da angioletto viene fatto “volare” per tre volte a circa 8 metri dal suolo con l’aiuto di carrucole, fino alla Statua di San Michele Arcangelo per rivolgergli invocazioni e offerte a devozione.

Poco prima delle 14, quando il sole è ormai forte e le tavole di tutti i salesi, da Viscigliete a Trinità, cominciano a profumare dei piatti tradizionali, termina la Ss. Messa in Piazza Umberto I e ci si saluta scambiando gli auguri per queste interminabili giornate di festa.

1 Commento

  1. fusco antonio says:

    …..san michele è la festa delle feste per i salesi doc come me. Ma il paese diventa una bolgia ed i vigili, così zelanti con i poveri diavoli nei giorni normali ieri erano spariti , tutti a fare passerella intorno alla statua. Serietà sindaco cartolano da lei me lo aspetto.

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