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giovedì, 23 Gennaio, 2025
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Delitto Silvia Nowak: i Ris nella villetta di Castellabate

Continuano le indagini sull’omicidio di Silvia Nowak, trovata priva di vita con delle bruciature sul corpo a circa 150 metri dalla sua villetta di Castellabate. La donna è stata trovata priva di vita dopo diverse ore di ricerche dalla sua scomparsa, denunciata dal compagno. Quest’ultimo è stato lungamente ascoltato in Procura per poi essere rilasciato. I rilievi sono stati messi in atto, nella giornata di ieri, nella  villatta di Via Arena ad Ogliastro Cilento, da parte dei Ris di Roma che si sono avvalsi di avanzate tecnologie per cercare di trovare elementi utili a ricostruire i dettagli di un omicidio che ha sconvolto la comunità cilentana. Nella viletta in cui la Nowak vivea con il compagno anche i  Carabinieri della stazione di Santa Maria di Castellabate, coordinati dal Maresciallo Cesa.  L’abitazione gioca infatti un ruolo cruciale nell’inchiesta.  

Secondo l’autopsia, la donna è stata uccisa a coltellate e, successivamente, si sarebbe tentato di bruciare il corpo per occultarne le tracce. L’arma del delitto rimane sconosciuta. Inoltre, sul cadavere è stata riscontrata una frattura alla testa, la quale non sembra essere stata causata post mortem, contrariamente a quanto inizialmente ipotizzato.  Una morte violenta, quella di Silvia, per la quale al momento non ci sono fermi o persone iscritte nel registro degli indagati. È aperto un fascicolo contro ignoti.

Nella casa della coppia, nei giorni scorsi, sono stati sequestrati, oltre a un caravan, un’auto e una roulotte, anche il computer e il cellulare di Silvia. Si sta seguendo l’ipotesi del femminicidio. Nelle ultime ore, il procuratore facente funzione del Tribunale di Vallo Della Lucania, Antonio Cantarella, ha dichiarato che le indagini stanno diventando sempre più serrate.

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