La crisi idrica che da settimane affligge 29 comuni della Basilicata, incluso il capoluogo Potenza, è al centro di un’indagine conoscitiva avviata dalla Procura della Repubblica di Potenza. I Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale e del Nas (Nucleo antisofisticazione e sanità) hanno iniziato l’acquisizione di documenti presso le sedi di Acquedotto Lucano, Arpa Basilicata, Autorità di Bacino della Basilicata e Acque del Sud. L’obiettivo dell’indagine è chiarire le responsabilità e valutare la gestione dell’emergenza idrica, scaturita dal completo svuotamento della diga del Camastra. La situazione ha obbligato le autorità a ricorrere all’acqua del fiume Basento per garantire, seppur con pesanti restrizioni, l’erogazione idrica a circa 140 mila cittadini. L’inchiesta è attualmente nella sua fase preliminare, dedicata alla raccolta di documenti e informazioni. La Procura si concentra sui passaggi burocratici, istituzionali e autorizzativi degli ultimi giorni, in particolare sulla decisione dell’unità di crisi di utilizzare l’acqua del Basento. Qualora emergessero elementi di presunta responsabilità, si potrebbe arrivare all’apertura di un fascicolo ufficiale con ipotesi di reato e iscrizioni nel registro degli indagati.
Nel frattempo, continuano le restrizioni sull’erogazione idrica nei comuni interessati. A Potenza, l’acqua è disponibile fino alle 17, con un graduale ritorno a interruzioni di 12 ore al giorno, come nella fase iniziale dell’emergenza. In altri comuni, gli orari variano: ad esempio, l’acqua sarà disponibile fino alle 16:30 a Irsina e in diverse località, tra cui Albano di Lucania, Campomaggiore e Castelmezzano. Orari più lunghi sono previsti a San Chirico Nuovo e Tolve (fino alle 18) e a Pignola (fino alle 18:30). Un dato migliore arriva dall’invaso del Camastra, che negli ultimi giorni ha registrato un incremento di circa 60 mila metri cubi, raggiungendo un livello di 390 mila metri cubi, grazie all’alimentazione delle sorgenti.
L’emergenza ha mobilitato non solo le autorità locali, ma anche i cittadini. Numerosi sindaci si sono rivolti al Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, per chiedere un intervento tempestivo, denunciando interruzioni non segnalate che aggravano il disagio delle comunità. Parallelamente, è in crescita il sostegno alla petizione lanciata su Change.org, che ha già raccolto oltre 8 mila firme. La campagna, intitolata “Sì alla manutenzione, no alla contaminazione”, chiede analisi approfondite e controlli rigorosi sull’acqua del Basento, sollecitando il Governo a garantire l’accesso a un’acqua potabile sicura per tutti i cittadini coinvolti.
L’esito delle indagini sarà fondamentale per iniziare a far luce su eventuali responsabilità.