Le condizioni dei due feriti più gravi nell’esplosione avvenuta lo scorso 9 dicembre all’impianto Eni di Calenzano (Firenze), che ha causato la morte di cinque persone, stanno migliorando. Dopo circa due mesi di trattamenti intensivi, entrambi i lavoratori hanno superato la fase acuta delle loro gravi ustioni. Uno di loro è stato trasferito all’ospedale di Livorno per proseguire con le cure, mentre l’altro, non più in prognosi riservata, è stato trasferito all’ospedale di Potenza per avviare un percorso di riabilitazione.

«Sono stati due mesi di grande apprensione – ha dichiarato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – a causa delle gravi condizioni di salute dei due lavoratori, fortemente compromesse dall’onda d’urto dell’esplosione e dal successivo incendio. Oggi possiamo dire che, grazie alle cure intensive e alla tempestiva gestione dell’emergenza da parte del Servizio sanitario regionale, che ha organizzato i trasferimenti dei feriti in base alle esigenze di trattamento, sono stati limitati i danni di questa terribile tragedia.»
I due operai sono stati ricoverati nella sezione dipartimentale di anestesia e rianimazione ortopedia e Centro ustioni, diretta da Manuela Nicastro, e sono stati assistiti in sinergia dalle équipe delle due strutture per la gestione della fase acuta e per il lungo processo di ricostruzione dei tessuti ustionati, che ha richiesto interventi chirurgici in sala operatoria.