Un collare verde stretto al collo, con vicino una corda spezzata che nessuno riusciva a togliere. Kalis, lo avevano chiamato così!
Era stato abbandonato e da qualche settimana girava nel comune di Atena Lucana. Era schivo, non si faceva avvicinare, però cercava la compagnia dei suoi simili e un posto sicuro dove stare. Accanto ad un gruppetto di case vicino al campo sportivo, qualcuno aveva messo per lui una cuccia e ciotole con acqua e cibo. Kalis aveva trovato la compagnia dei cani del quartiere e un pò d’amore, quanto basta per non sentirsi solo. Una storia che avrebbe potuto avere il suo lieto fine, se non fosse che il destino di Kalis era un altro.
Nella serata del 15 aprile un’auto che sfrecciava a tutta velocità lo ha preso in pieno, scaraventandolo dall’altro lato della strada, per poi fuggire via. Ma Kalis aveva voglia di vivere e ha tenuto duro fino all’arrivo dei soccorsi. A chiamarli proprio le persone che avevano deciso di prendersi cura di lui, non chi l’ha investito, non il responsabile che omettendo il soccorso è perseguibile penalmente. Kalis ha provato a resistere, ha provato a sopravvivere, ma non ce l’ha fatta. Ha lottato per godere di quel pò d’amore che, forse, non aveva mai ricevuto.
Resta la rabbia, perché non si sfreccia ben oltre il limite di velocità in un centro abitato mettendo a rischio delle vite. Resta il dolore, perché ogni vita è importante e deve essere rispettata.
“Grazie a chi ha cercato di aiutarlo, a chi non l’ha lasciato solo nell’indifferenza”, fanno sapere alcuni residenti del comune di Atena Lucane.
