Continuano senza sosta le indagini sul tentativo di rapina a mano armata, da parte di un vero e proprio commando, all’ufficio postale di Sala Consilina.
I carabinieri della Compagnia di Sala Consilina guidati dal capitano Roberto Bertini stanno continuando in tutte le piste possibile per ricostruire l’accaduto che ha creato scalpore e timore nel comune più popoloso del Vallo di Diano. Tra gli aspetti che sono al centro delle forze dell’ordine il tragitto della Jeep Renegade prima del tentativo di rapina, la composizione della banda e le armi. Una delle auto usate dai banditi, la Jeep che è entrata “fisicamente” in azione in via Mezzacapo potrebbe aver seguito il portavalori già lungo l’A2 del Mediterraneo. Su questo sarà fondamentale anche la collaborazione della Polizia stradale di Sala Consilina che si è, ovviamente, messa a piena disposizione dell’Arma.

Per quanto concerne, invece, la composizione della banda: i malviventi hanno agito a volto coperto ma hanno parlato e minacciato alcuni passanti e clienti dell’ufficio postale oltre che i vigilantes e gli impiegati. Quindi dal loro accento si potrebbe sapere qualcosa. Su questo c’è il massimo riserbo degli inquirenti. Tra i vari aspetti, in attesa dell’esito degli esami della scientifica, anche il tipo di armi usate dal commando. Si presume che alcune di loro fossero giocattolo ma è solo un sospetto.
Poste italiane deve mettere le porte come le banche. Non si deve poter entrare con oggetti metallici addosso.
E deve anche mettere i cristalli di protezione fissati al soffitto sui banconi. Non si beve poter scavalcare