Importante premio e riconoscimento per la giornalista di Auletta Sara Manisera e per la collega Daniela Sala dalla giuria ‘European Press Prize 2024’ per l’inchiesta realizzata dalle due croniste “Iraq senz’acqua: il costo del petrolio fino in Italia” pubblicata su Irpimedia. In questa indagine, i vincitori del Premio Europeo della Stampa, per la categoria Report Investigativo, hanno esposto gli effetti nocivi in Iraq dell’estrazione non regolamentata di petrolio e del drenaggio dell’acqua a scopo di estrazione. Si è indagato anche sulla mancanza di regolamenti e responsabilità per le compagnie petrolifere europee e l’aumento dei loro investimenti al di fuori dell’Unione Europea. L’inchiesta ha messo in luce come le compagnie petrolifere e in modo particolare quella italiana ENI, partecipata anche dallo Stato, utilizzino l’acqua dei fiumi Tigri e Eufrate aggravando pertanto una crisi idrica e ambientale, moltiplicando i loro profitti economici e riversando i costi interamente sulle comunità locali in termini di malattie, inquinamento e mancanza di acqua.
Nell’inchiesta si è messo in evidenza come la vita degli abitanti delle paludi era strettamente legata ai due fiumi, grazie all’acqua e ai canali e si aveva la possibilità di trasportare merci e si navigava da una regione all’altra, si coltivava e di viveva di pesca, così ha vissuto anche Mutir, un uomo semplice di 57 anni che ad oggi lavora saltuariamente nel settore delle costruzioni o come operaio poiché questi colossi hanno prosciugato le intere zone. Il giacimento di petrolio è uno dei più grandi in Iraq ed è sfruttato dalla multinazionale Eni dal 2010. L’aumento delle temperature e le piogge, inoltre, sempre più scarse hanno fatto in modo nell’ultimo decennio di provocare una drastica riduzione nella portata dei fiumi Tigri ed Eufrate, creando un danno ambientale e anche per l’intera popolazione.