Consiglio comunale teso a Polla nella serata di ieri dopo la decisione da parte del sindaco Massimo Loviso di revocare le deleghe all’assessore Federica Mignoli per aver aderito alla Lega. Durante l’assemblea il primo cittadino ha ribadito le motivazioni della revoca sia per il metodo usato dalla Mignoli – secondo quanto sostenuto dal primo cittadino – sia per la scelta di aderire al partito di Matteo Salvini. Il metodo riguarda la mancata condivisione con la maggioranza della Mignoli che ha reso noto la decisione attraverso i social (e al sindaco lo ha detto il giorno prima a giochi fatti) e la scelta del partito invece apre un altro scenario. Di che partito o quanto meno di che orientamento è il Comune di Polla. La risposta è arrivata in un documento firmato da otto membri della maggioranza che hanno ribadito di essere dell’area del centro sinistra anche se – lo ha ricordato il primo cittadino – è una lista civica.

L’ex assessore ha ribadito le proprie idee e le proprie scelte e confermato che non sarebbe mai andata contro l’amministrazione o privato del tempo al lavoro da assessore. Si è quindi dichiarata “indipendente”. In giunta è quindi è entrata Luisa Trafuoci.
Essendo una giunta di centrosinistra è figlia del più becero comunismo: attuate subito le epurazioni, in questo caso una sola verso chi ha avuto l’ardire di aderire a un partito diverso. Il sindaco ha finalmente gettato la maschera, dichiarandosi di centrosinistra e quindi svelando che è sotto lo schiaffo dei capetti regionali del pd, che tanto male stanno facendo in Campania. Ma la cosa grave che dopo essere usciti allo scoperto si dichiarino ancora lista civica. In nome della protezione dei capetti regionali, per far contento qualche amico (che non ha a cuore Il paese di Polla) si sono privati di un assessore capace, preparato e ben voluto dalla comunità. E che non si definiscano democratici: di democrazia non capiscono e conoscono nulla.