Il sindaco di Eboli Mario Conte accelera sulla realizzazione del nuovo svincolo autostradale dopo il tragico incidente che ha causato la morte della coppia di avvocati Mario Valiante e Wilma Fezza. La responsabilità di un’opera necessaria per la sicurezza dei viaggiatori, pensata e mai realizzata, grava su almeno tre amministrazioni.
“Lunedì, come si legge sul quotidiano “Il Mattino” nell’articolo a firma della giornalista Laura Naimoli, è in programma un incontro tra il Comune e il Consorzio Xenia, impresa appaltatrice del progetto di Alta Velocità Lotto 1A Eboli-Romagnano al Monte, per accelerare le procedure di realizzazione del nuovo svincolo autostradale di Eboli. “Rfi ha completato le procedure ed assunto il progetto del nuovo svincolo autostradale, il cui completamento è previsto entro il 2027”, spiega il sindaco Conte. “I recenti eventi luttuosi hanno rinnovato l’esigenza di intervenire prontamente sul progetto per garantire sicurezza, fluidità del traffico e sistemazione dell’intera area. Rispetto al progetto originario di Anas, oggi gestito da Rfi, abbiamo richiesto delle modifiche migliorative per migliorare l’accesso all’area Pip e aumentare la sicurezza complessiva dell’area. Questa fase è stata conclusa positivamente con la valutazione definitiva ministeriale.” In pratica, l’intero progetto ora rientra nelle competenze di Rfi e del programma di realizzazione dell’Alta velocità, il che dovrebbe permettere di abbreviare i tempi”. Nell’articolo de “Il Mattino” viene ripercorsa tutta la storia relativa al progetto del nuovo svincolo:“ Il sindaco Gerardo Rosania tra il 1996 e il 2005 valutò l’idea di spostare l’uscita dell’autostrada da san Vito Martire alle cosiddette due strade, ma interessi economici di privati impedirono l’operazione. Il sindaco successivo, Martino Melchionda, optò per ripristinare il corso dello svincolo a San Vito, attraverso una variante approvata dal consiglio comunale.
“Prima di portare la variante in consiglio, parlai con il presidente dell’Anas di allora”, racconta Melchionda. “Il progetto, con un investimento di 22 milioni di euro, prevedeva non solo lo svincolo, ma anche una serie di reti per risolvere definitivamente i problemi di viabilità. Il progetto si bloccò a causa dei ritardi nella valutazione di impatto ambientale (Via). Il testimone poi passò a Massimo Cariello, ma nel settembre 2015 si accorse che il vecchio finanziamento non era più nel triennale delle opere pubbliche dell’Anas. Nel 2016 riuscì a far reinserire il finanziamento di quasi 17 milioni di euro. Nel 2018 l’Anas avviò la procedura della Via e tra il 2022 e il 2023 ottenne i permessi dal Ministero dell’Ambiente e dalla Direzione Belle Arti e Paesaggio. A febbraio di quest’anno, il Comune di Eboli ha dato il suo parere favorevole sulla conferenza di servizi, con richiesta di ulteriori interventi migliorativi sul Via San Vito Martire. La conclusione della conferenza di servizi risale al 29 febbraio.