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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Aggressione a una dottoressa e un’infermiera del 118 di Potenza

Continua l’escalation di violenza ai danni dei sanitari del 118 di Basilicata, ancora un grave episodio di aggressione che si è verificato nei giorni scorsi e ha coinvolto l’equipe sanitaria del potentino impegnata nella gestione di un paziente in stato di agitazione psicomotoria, in seguito ad una intossicazione etilica.

Nel corso dell’intervento il paziente ha aggredito fisicamente e verbalmente i soccorritori, al punto da dover ricorrere loro stessi alle cure mediche. Ad essere aggredita una dottoressa in servizio presso il 118 Basilicata Soccorso, che attualmente si trova in infortunio dopo l’accaduto. Sotto shock a seguito dell’aggressione anche una infermiera coinvolta insieme alla dottoressa, che ha subito diversi traumi, è stata infatti oggetto della violenza del paziente, che si è scagliato con inaudita violenza verbale.

Le aggressioni che gli operatori del 118 subiscono quotidianamente non sono solo fisiche e, quindi, refertatile in pronto soccorso, bensì subiscono anche danni psicologici per i quali nessuno si preoccupa, essendo cagionati dalla violenza verbale che, come in questo ultimo episodio, ha ferito molto di più di quella fisica.

La UIL FPL, esprime massima solidarietà e vicinanza alla professionista vittima dell’aggressione e ribadisce l’urgenza di misure concrete per garantire anche la salute mentale delle lavoratrici e dei lavoratori del 118 e per il caso in questione, chiede all’ASP di aprire un accertamento interno sull’accaduto, perché come dichiarano Raffaele Pisani (Segretario Regionale UIL FPL) e Domenico Pace (Segretario Aziendale UIL FPL) “Occorre riconoscere l’infortunio anche in assenza di contatto fisico con l’aggressore, al fine di poter garantire specifici percorsi terapeutici per il trattamento dei c.d. disturbi post-traumatici da stress. Tali atti di violenza, ingiustificati e gravissimi, cagionano nei lavoratori malesseri interiori tesi a evitare ogni situazione che ricordi un particolare soccorso, pensieri ossessivi sui problemi del lavoro, disturbi d’ansia e depressivi, oltre a compromettere la capacità di prestare soccorso in situazioni di emergenza, mettendo a rischio non solo la vita degli operatori, ma anche quella dei pazienti che necessitano di cure tempestive”.

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