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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Il mistero di Silvia. Dopo l’identificazione ufficiale continua la caccia all’assassino

È stato identificato nell’obitorio di Vallo della Lucania il corpo di Silvia Nowak, la 53enne tedesca trovata seminuda e semicarbonizzata a pochi metri dalla sua abitazione a Ogliastro Marina. A riconoscerla, ufficialmente, è stato il compagno 62enne, anch’egli tedesco, che ha identificato la donna dai lineamenti del viso prima che il medico legale, Adamo Maiese, procedesse con l’autopsia.

L’autopsia, in attesa della relazione definitiva, ha rivelato la presenza di numerose ferite da taglio, in particolare all’addome e alla gola. Le fratture alla testa e al polso, precedentemente rilevate dalla TAC, sembrerebbero di natura accidentale, mentre il corpo non presentava segni di schiacciamento. Resta quindi il mistero su chi e perché l’abbia uccisa.

La principale pista seguita dagli investigatori è quella del femminicidio. Un fascicolo è stato aperto per omicidio e occultamento di cadavere contro ignoti.

L’ipotesi degli inquirenti è che l’assassino abbia tentato di bruciare il corpo dopo aver ucciso la donna in un altro luogo, per poi abbandonarlo nella vegetazione, a circa 150 metri dalla villetta in cui viveva la vittima. Tracce di bruciature e carboni trovate tra le sterpaglie rafforzano questa tesi, tanto più che quella zona era già stata perlustrata durante le prime fasi delle ricerche, coinvolgendo forze dell’ordine e volontari.

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