Ridurre l’animosità degli adulti a bordo campo durante le partite dei figli, sviluppare un senso del limite nell’uso di un linguaggio non adatto ad un contesto educativo, condividere i valori di “buona tifoseria” fra i genitori, sono i capisaldi dell’iniziativa “Una palestra per genitori” proposta dall’area formazione del CSI Potenza; un percorso formativo per genitori, nato a partire dall’osservazione dei loro comportamenti nei vari campionati, troppo spesso “tifosi agitati” durante le partite dei figli.

Si tratta di un progetto itinerante, nato a partire dalla consapevolezza del fatto che oggi lo sport ha assunto un livello sociale e una rilevanza, mai avuto in passato, rappresenta infatti il terzo pilastro, insieme alla famiglia e alla scuola a sostegno della crescita di bambini e preadolescenti, crescente rilevanza che non si traduce però in un fattore educativo.
Il percorso vedrà coinvolto direttamente il presidente Andrea Schiavone sociologo e mediatore familiare e si svolgerà direttamente nei luoghi di allenamento delle società, dove solitamente i genitori dei bambini si ritrovano in attesa della fine dell’attività sportiva.
Un percorso di confronto e di crescita con i genitori per favorire una presa di coscienza del contesto diseducativo che si viene a creare a fianco dell’attività di gioco dei bambini. Le società sportive che nascono come luoghi educativi, infatti, assolvono in modo pieno e completo al loro mandato se coinvolgono anche la famiglia in un percorso di educazione a bordo campo, perché “la partita” non si trasformi in un momento dannoso.
Il progetto ha l’intento di guidare i genitori ad un’assunzione di responsabilità nei confronti dei messaggi violenti e antisportivi a cui fanno assistere i figli nei momenti di gioco, quando il contesto dovrebbe al contrario educare al rispetto di tutte le persone coinvolte, in particolare dell’avversario e dell’arbitro. L’obiettivo è di offrire ai bambini un contesto sportivo nel vero senso del termine, privo di aggressività e violenza verbale durante le partite di campionato.

Promuovere nei genitori la consapevolezza che il sostegno sportivo deve avere una valenza educante per le nuove generazioni e coinvolgere i dirigenti e gli allenatori nella presa di coscienza che è loro prerogativa fare in modo che gli “adulti di domani” diventino donne e uomini con un senso civico sviluppato, perché lo sport non è educativo di per sé, ma lo diventa quando gli adulti coinvolti nel processo, i genitori in questo caso, sono in grado di operare secondo una consapevole intenzionalità educativa.