Tutto è pronto a Tito per l’accensione dell’albero di Natale più grande della Basilicata, un evento simbolo del Natale lucano che giunge quest’anno alla sua 21^ edizione. L’illuminazione, che avverrà il prossimo 7 dicembre da Largo Belvedere, nel cuore del centro storico, darà vita a uno spettacolo unico, illuminando il versante nord della Torre di Satriano. L’installazione, curata dall’Associazione Anspi Carità con il sostegno dell’amministrazione comunale di Tito e il patrocinio della presidenza del consiglio regionale della Basilicata, si conferma una tradizione irrinunciabile per la comunità e i visitatori.
La partnership con l’azienda Basilicata Energia luce & gas garantisce la fornitura gratuita dell’energia elettrica necessaria all’albero, che resterà acceso ogni giorno dalle 17:00 alle 04:00 fino al 6 gennaio 2024. “L’albero di Natale più grande della Basilicata è parte integrante delle tradizioni titesi riconosciute come ‘Patrimonio culturale intangibile della Basilicata’, insieme ai ‘Fuochi di San Giuseppe’ e ai ‘Riti Mariani’”, sottolinea Fabio Laurino, sindaco di Tito. “Come da tradizione, illuminerà il nostro territorio per tutto il periodo natalizio. Inoltre, a supporto di questo evento, il Comune organizzerà una serie di iniziative collaterali all’interno del cartellone de ‘La Bianca Stagione di Tito’, pensate per la comunità locale e i visitatori. Tra queste, i Mercatini di Natale, allestiti a Largo Belvedere il 6, 7 e 8 dicembre, offriranno musica, spettacoli e un’atmosfera magica adatta a grandi e piccini”.
Grande soddisfazione anche da parte di Giuseppe Palazzo, presidente dell’Associazione Anspi Carità, che dichiara: “Dopo aver festeggiato le prime venti edizioni, siamo pronti a rinnovare il nostro messaggio di pace e serenità attraverso l’albero di Natale. Colgo l’occasione per ringraziare i volontari Anspi, in particolare gli ‘Alberaioli’, e tutti coloro che contribuiscono alla sua realizzazione. Un grazie speciale va anche al supporto tecnico dello Studio ‘Due Esse’ del geom. Salvia Salvatore, coadiuvato dal geom. Pastore Giovanni, e al contributo finanziario di numerose attività commerciali e professionisti della comunità”.