Nel 2023, la Basilicata ha registrato una raccolta differenziata complessiva del 64,9%, con un incremento di 1,2 punti rispetto all’anno precedente. Nonostante il progresso, la regione continua a lottare per raggiungere gli obiettivi fissati dalla normativa nazionale. Il dato emerge dal dossier “Comuni Ricicloni 2023”, il quattordicesimo rapporto di Legambiente, presentato a Potenza durante la quinta edizione dell’Ecoforum, dedicato alle buone pratiche e politiche sostenibili nella gestione dei rifiuti.
A livello regionale, il miglior Comune in termini di raccolta differenziata è Sarconi, che si distingue con un ottimo 86,2%. Il piccolo comune del potentino si conferma leader tra i 25 comuni lucani che, oltre a superare il 65% di differenziata, riescono a produrre meno di 75 kg di rifiuti indifferenziati all’anno. Tra i principali risultati positivi, spiccano anche i comuni di Ripacandida, Episcopia e Albano, che fanno parte di un gruppo virtuoso di 20 comuni in provincia di Potenza.

Tuttavia, la situazione è più contrastata nei due capoluoghi di provincia. Matera, pur confermando una percentuale di raccolta differenziata del 71,1%, segna un calo dell’1,7% rispetto al 2022. Potenza, invece, registra un lieve miglioramento, passando dal 60,7% al 61,1%. Nonostante questi progressi, entrambi i capoluoghi restano lontani dai valori che molte altre regioni del nord Italia sono riuscite a raggiungere da tempo.
Un altro dato significativo riguarda le province lucane. La raccolta differenziata nel Potentino è salita al 63,8%, con un incremento di 1,1 punti, mentre nel Materano ha superato il 66%, con un notevole +2,4% rispetto al 2021. Ma se da un lato cresce il numero di comuni che superano la soglia del 65%, la regione fatica a ottenere risultati simili a livello di produzione di rifiuti indifferenziati. Solo 25 comuni riescono a rispettare entrambi i parametri, ossia il 65% di raccolta differenziata e la produzione di meno di 75 kg di rifiuti secco all’anno.
Un aspetto positivo che emerge dal rapporto è la riduzione della produzione di rifiuti secchi. La Basilicata ha registrato una diminuzione del 3,4% per capita, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale. Nonostante ciò, la regione è ancora lontana dai numeri migliori, con 232 kg di rifiuti differenziati per abitante all’anno, la Basilicata si colloca tra le ultime posizioni in Italia, davanti solo al Molise e alla Calabria. In testa alla classifica c’è l’Emilia-Romagna, con 493 kg pro capite.
La sfida principale per la Basilicata resta la carenza di impianti di trattamento dei rifiuti, un fattore che limita l’efficacia del sistema di raccolta differenziata. Secondo quanto riportato nel dossier di Legambiente, la scarsa dotazione impiantistica non solo incentiva il ricorso alle discariche, ma aumenta anche i costi a carico dei cittadini. La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che, insieme alla Valle d’Aosta, la Basilicata è una delle poche regioni in cui non sono attivi impianti di trattamento della frazione organica dei rifiuti. Questo ha comportato l’esportazione di circa 30.000 tonnellate di frazione organica, per lo più verso il nord Italia, con un’incidenza del 40,9% verso l’Emilia-Romagna.
A Paterno è attivo un piccolo impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti.