La FIALS di Potenza, attraverso il Segretario Generale della provincia di Potenza, Costanzo Giuseppe, solleva le criticità che stanno interessando i reparti di Cardiologia degli ospedali di Melfi e Villa d’Agri. In particolare, la ridotta disponibilità di personale infermieristico in turno rende più difficile la gestione del reparto, con ripercussioni sulla qualità dell’assistenza e sulla sicurezza del personale.

La recente soppressione del turno notturno dei medici specialisti ha modificato l’organizzazione dei reparti, evidenziando le sue vulnerabilità. A Melfi, l’assenza di specialisti durante la notte è totale, mentre a Villa d’Agri la copertura notturna è parziale, creando difficoltà nella gestione delle emergenze.
I pazienti che necessitano di trasferimenti per casi di STEMI, in conformità con la Rete STEMI Basilicata e il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA), vengono indirizzati all’ospedale San Carlo di Potenza. Tuttavia, questa operazione avviene senza un adeguato rinforzo del personale infermieristico, con l’infermiere del reparto che, in assenza di un medico sull’ambulanza, si vede costretto a accompagnare il paziente, lasciando il reparto scoperto, sia di giorno che di notte.
Inoltre, non è stata prevista una formazione specifica per preparare il personale infermieristico a fronteggiare questa nuova organizzazione, esponendolo a ulteriori difficoltà nella gestione delle emergenze.
Una riorganizzazione dell’assistenza è necessaria per garantire sicurezza e qualità del servizio. Una sanità efficiente deve basarsi su un equilibrio tra risorse disponibili e qualità dell’assistenza. Quando il sistema non prevede adeguate misure compensative, come nel caso dei trasferimenti senza rinforzi per il personale, si generano inefficienze che danneggiano sia gli operatori che i pazienti.
Nei reparti di Cardiologia di Melfi e Villa d’Agri, ogni trasferimento di un paziente comporta la sottrazione di un infermiere, aggravando una situazione già difficile. Se di giorno questo rappresenta una problematica, di notte la condizione diventa insostenibile. La mancanza di specialisti e la presenza di un solo infermiere in reparto aumentano il rischio clinico e operativo, minando la sicurezza del servizio e il benessere del personale.
In aggiunta, la carenza di un percorso formativo adeguato rende difficile per il personale affrontare la nuova configurazione operativa. Un cambiamento di questa portata richiedeva un investimento mirato nella formazione, che non è stato previsto, lasciando gli infermieri senza gli strumenti necessari per gestire le emergenze in sicurezza.