Cattedrale gremita per l’ultimo saluto a Monsignor Gerardo Pierro a Salerno. Al Duomo di Salerno, davanti ad una folla di persone si è celebrato il funerale dell’arcivescovo emerito della Diocesi di Salerno-Acerno-Campagna scomparso lunedì all’età di 89 anni e che ha guidato l’arcidiocesi dal 1992 al 2010. A ricordarlo e a celebrare le esequie è stato l’arcivescovo Andrea Bellandi che, nella sua omelia, ha parlato del pensiero “di grandissima attualità” di Pierro e ha riportato il messaggio accorato giunto dalla Santa Sede, in particolare le parole del cardinale Pietro Parolin che hanno evidenziato le doti umane che hanno segnato la vita e le opere di Monsignor Gerardo Pierro. Doti umane che si sono rivelate anche nelle ultime parole lasciate da Monsignor Pierro: “Sono figlio di operai: sono nato povero e voglio morire povero“. Parole dal grande significato che rimarcano la sua umiltà; una dote che negli anni ha avvicinato al mondo religioso, ed in particolare alla figura del sacerdote, non solo i più devoti ma anche chi è più lontano mondo ecclesiastico. Essenziale è stato anche il modo in cui si sono celebrati i funerali, nel duomo infatti era presente solo la bara con un crocifisso ed un Vangelo aperto come richiesto dallo stesso Pierro. Alle esequie hanno partecipato numerose istituzioni, tra cui il Presidente della Giunta regionale Vincenzo De Luca, il Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, tante autorità e tutto il clero salernitano.