Unire gestione faunistica, economia e valorizzazione delle risorse locali: con questo obiettivo è stato presentato agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e alle associazioni venatorie della Basilicata il progetto “Filiera del cinghiale”. L’iniziativa, lanciata alla presenza dell’assessore alle Politiche Agricole, Forestali e Alimentari, Carmine Cicala, e della funzionaria Agnese Lanzieri, punta a trasformare la sovrabbondanza di cinghiali in una risorsa economica per il territorio.
L’eccessiva presenza di cinghiali in Basilicata rappresenta da tempo una minaccia per l’agricoltura e la sicurezza stradale. Il progetto mira a gestire questa problematica in maniera sostenibile, coinvolgendo il comparto venatorio e alimentare. “È un’iniziativa strategica – ha dichiarato l’assessore Cicala – che ci permette di affrontare con pragmatismo una criticità, trasformandola in una risorsa. Il cinghiale, da problema, può diventare un elemento centrale di una filiera produttiva che coinvolge cacciatori, aziende di trasformazione e ristorazione, generando sviluppo e occupazione”.
Uno degli aspetti chiave del progetto è l’investimento nella formazione. Per garantire una gestione efficace della filiera, la Regione Basilicata ha attivato corsi specifici per selecontrollori e bioregolatori che si terranno nella sala comunale di Lauria nelle seguenti date: 1, 4, 8, 11 e 15 aprile.

“L’investimento nella formazione è essenziale – ha sottolineato Cicala – perché solo con competenze adeguate possiamo affrontare la sfida della gestione faunistica e garantire uno sviluppo armonico della filiera. La professionalità di selecontrollori e bioregolatori sarà determinante per il successo dell’intero progetto”.
Durante l’incontro è stato anche presentato il nuovo regolamento per le Zone di Addestramento Cani da Caccia (Z.A.C.), che disciplina la costituzione, il funzionamento e le modalità di utilizzo delle aree destinate all’allenamento e alla formazione dei cani da caccia, oltre che allo svolgimento di gare cinofile.
“Questo regolamento rappresenta un passo avanti fondamentale per il mondo venatorio lucano” ha spiegato Cicala. “Le Z.A.C. sono strumenti indispensabili per garantire un corretto addestramento dei cani da caccia, migliorando la loro preparazione e contribuendo così a una gestione più efficace della fauna selvatica. È un segnale chiaro dell’attenzione della Regione per un comparto che merita di essere valorizzato in ogni suo aspetto”.