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domenica, 27 Aprile, 2025
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Sparatoria di Atena Lucana. Continuano le indagini, caccia ai fuggitivi della “prima” auto

Continuano le indagini sul caso di Atena Lucana e sulla ricostruzione della dinamica che ha portato all’esplosione di due colpi di pistola da parte del carabiniere impegnato in un posto di controllo allo svincolo. Le accuse elevate dalla Procura di Lagonegro nei confronti del militare sono eccesso colposo in legittima difesa e lesioni personali. Il ladro – che guidava uno dei veicoli che ha provato ha investire i carabinieri e che indossava il passamontagna – è rimasto ferito al collo con una prognosi di sei giorni. Si tratta di un atto dovuto così attraverso il proprio legale il carabiniere può nominare periti per gli atti irripetibili.

I carabinieri della Compagnia di Sala Consilina guidati dal capitano Veronica Pastori stanno cercando di individuare gli altri complici, quelli che erano nella prima auto che è riuscita a rompere il posto di blocco. La versione ufficiale su come sono andate le cose l’ha fornita, ricordiamo, il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Una prima auto ha “sfondato” il posto di blocco. A bordo, probabilmente, due persone. Poi è piombata la seconda vettura con alla guida il malvivente ferito e poi trasferito, dopo le dimissioni dall’ospedale, in carcere, e la terza auto, risultata rubata, con altri due malviventi arrestati e portati in carcere. I carabinieri stanno quindi continuando gli accertamenti per risalire all’identità dei fuggitivi e anche ricostruire l’intera rete. Ricordiamo infatti che i ladri avevano colpito in Basilicata e dalla Lucania era arrivata la comunicazione dell’arrivo delle vetture.

2 Commenti

  1. Michele Curcii says:

    Onore alle forze dell’ordine,gente che rischia la vita e noi li processato.fate una volta per sempre una,legge che li tuteli.nel caso specifico,i malviventi hanno forzato il posto di blocco,mettendo a rischio i nostri carabinieri.mi chiedo,quale era il modo per fermare questi DELINQUENTI?

    • Rocco Panetta says:

      Ricordo che la mattina del 6 Febbraio 1977 furono uccisi dalla banda Vallanzasca il Maresciallo D’Andrea e l’Appuntato Barborini della Polizia Stradale al casello autostradale di Dalmine , ad un posto di controllo . Il Ministro dell’Interno , Cossiga intervenne in tv , interrompendo la trasmissione di Domenica In, annunciando che ai posti di blocco , con almeno due volanti , la Polizia avrebbe usato le bande chiodate https://www.areadifesa.it/…/barriere_chiodate_blocchi…. Dopo 48 anni sarebbe il caso di cominciare ad usarle di nuovo, evitando conflitti a fuoco.

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