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domenica, 27 Aprile, 2025
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Pontecagnano Faiano, agguato mafioso sulla litoranea: arrestati due fratelli per tentato omicidio

È scattato nel pomeriggio di ieri, in un’operazione coordinata tra il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno e la Compagnia di Battipaglia, l’arresto dei fratelli Massimiliano e Fabio Damiani, destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura.

I due sono indagati per tentato omicidio aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, violenza privata e, per Massimiliano Damiani, anche di tentata estorsione. Tutti reati aggravati dall’uso del metodo mafioso.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i fratelli Damiani sarebbero responsabili del tentato omicidio di un 49enne salernitano, avvenuto la notte del 18 settembre 2022 lungo la litoranea tra Pontecagnano Faiano e Salerno. Un’aggressione pianificata e violenta che, solo per un caso fortuito, non si è trasformata in tragedia.

Il movente risalirebbe a un episodio di tentata estorsione avvenuto il 3 settembre 2022: Massimiliano Damiani avrebbe aggredito e minacciato la vittima – addetto alla cassa di una nota discoteca di Pontecagnano – per ottenere uno sconto su alcolici per sé e i propri amici. Al rifiuto, avrebbe lanciato pesanti minacce, concretizzatesi poi due settimane dopo.

La ricostruzione contenuta nell’ordinanza cautelare descrive un’azione da vera e propria spedizione punitiva: i fratelli Damiani, travisati da passamontagna e occhiali scuri, armati di pistole, avrebbero atteso il passaggio dell’auto della vittima. Dopo averla costretta a fermarsi, avrebbero cercato di aprire le portiere e sfondare i vetri a colpi d’arma. Di fronte alla fuga del 49enne, i due lo avrebbero inseguito a tutta velocità con un’auto a noleggio, esplodendo diversi colpi di pistola in pieno centro, che hanno colpito il lunotto e i sedili del veicolo. Solo per puro caso, la vittima è rimasta illesa.

Decisivi per la ricostruzione dei fatti sono stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza e l’analisi del GPS del veicolo a noleggio, intestato a un nome fittizio, ma in uso ai Damiani. Incrociando questi dati con le celle telefoniche e la presenza nei luoghi frequentati abitualmente dagli indagati, gli investigatori hanno potuto delineare con chiarezza la dinamica dell’agguato.

Una consulenza balistica ha inoltre confermato l’uso di due armi da fuoco distinte, riconducibili ai fratelli.

L’ordinanza del GIP ha riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso (art. 416 bis.1 c.p.), ritenendo che le modalità dell’agguato e le minacce precedenti avessero lo scopo di evocare la forza intimidatrice tipica delle organizzazioni criminali.

I fratelli Damiani, infatti, sarebbero legati al gruppo criminale noto come “I ragazzi di Pastena”, già coinvolto in gravi episodi delittuosi, tra cui l’aggressione a forze dell’ordine avvenuta il 5 novembre 2006 nella discoteca “Soho Federica” di Salerno, con episodi di tentato omicidio, rapina e ferimenti di agenti.

La Procura di Salerno, che ha coordinato l’indagine, sottolinea come il provvedimento sia suscettibile di impugnazione e che le accuse dovranno essere valutate nel corso delle successive fasi processuali. Tuttavia, l’impianto accusatorio attuale tratteggia un quadro preoccupante di delinquenza organizzata radicata nel territorio e incline a dinamiche violente e dimostrative.


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