“É nata come una scommessa impossibile” é cosí che Fabio Laurino, vicesindaco del comune di Tito parla della candidatura del comune lucano, tra le 5 cittá finaliste per il titolo di “Capitale italiana del libro 2024”.
É proprio grazie al lavoro di un tavolo coordinato dall’assessore Laurino, che ha visto coinvolti diversi soggetti operanti nell’ambito culturale, che la cittadina in provincia di Potenza, ha presentato nel luglio scorso il dossier di candidatura all’ iniziativa proposta del Ministero della Cultura.
La documentazione presentata dalla cittá lucana verte su quattro dimensioni: coinvolgimento e inclusione, identità, trasformazione e diversitá. Il dossier mira infatti alla creazione di una rete territoriale che vede il sostegno di tanti partner culturali e istituzionali, tra cui la Regione Basilicata, la Provincia di Potenza, il Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Università degli Studi di Basilicata.
Dopo una prima selezione che ha portato le città candidate da dieci a cinque, il 31 gennaio prossimo una delegazione del comune di Tito verrà audita dalla commissione che dovrà proclamare la Capitale Italiana del Libro 2024 entro il mese di febbraio e alla città designata spetterà un contributo di 500.000,00 euro per la realizzazione dei progetti culturali.
“Si tratta di un risultato molto importante per la nostra comunità e non solo. Il risultato naturale di un percorso di valorizzazione e di educazione alla lettura che ci ha visti impegnati in questi anni”, ha dichiarato il vicesindaco Laurino, “il solo fatto di risultare tra le città finaliste ci inorgoglisce e ci dimostra di come la strada intrapresa in campo culturale sia la strada giusta per valorizzare il nostro territorio e per leggere il futuro della nostra comunità partendo da una rilettura del passato e dando nuove elaborazioni per la determinazione dello sviluppo locale”.
Emanuela Collazzo