La narrativa in rosa torna ad essere protagonista dell’edizione 2024 di “Storie al Femminile”nel salotto letterario della Fondazione de Stefano di Ogliastro Cilento. Un nuovo anno che accoglie mille e più storie nei libri di generi e autrici diverse, ma accomunate dalla stessa passione per la scrittura, che attraverseranno i luoghi e le stagioni dell’anima.
Un racconto per immagini sarà al centro del prossimo appuntamento di venerdì 26 gennaio, alle 17.30, con “Blanche” dalla penna di Luciana Mauro, illustrato da Aglaya Fernandez, giornalista di lungo corso, l’una, e fotografa per passione, l’altra, per una duplice chiave di lettura. La favola di Blanche e Annette torna in ristampa con più pagine e una veste grafica rinnovata, che daranno sfogo alla curiosità in un coinvolgente dialogo a più voci, in compagnia del giornalista Alfonso Sarno e altri ospiti.
Nuovi dettagli arricchiscono un racconto misterioso e romantico che ha conquistato grandi e piccoli per il valore altamente simbolico della trama. E anche per la dolce incisività delle bellissime immagini. Scatti vivaci, reali e struggenti di una realtà che sfugge allo sguardo, ma non al cuore. La libertà nel volo leggero di un gabbiano e il valore dell’amicizia nel legame indissolubile con una scrittrice, conosciuta attraverso il profumo galeotto di una torta di mele. Blanche è davvero l’anima dell’autrice? E’ l’unico dubbio che rimarrà fino alla fine del libro e che l’autrice non svela, lasciando all’immaginario del lettore il filo che lega questo gabbiano imponente, Blanche, e Annette che scruta il mare con il desiderio intenso di incontrarlo.
Laureata in Scienze dell’Educazione, Luciana Mauro è giornalista redattrice del quotidiano “Il Mattino” di Salerno. Tra le sue pubblicazioni: Codice rosso. Dossier della Sanità in cronaca (2004), Passione assassina. Cronache di amori noir (2006), Itinerari del gusto (2007), Nonni in cucina (2008), Farmacisti salernitani. Viaggio nelle antiche spezierie (2010), Ricette per farsi sposare. Manuale d’amore cotto e mangiato (2012), Delitti in agrodolce (2014). Nel 2014, con i figli Ivano e Diego, ha fondato l’Associazione culturale “Scriptorium. Comunicazione, Linguaggi alternativi, Dolce cultura”, che si occupa di editoria ed organizzazione di eventi. Ama coniugare il “brivido” del giallo al gusto culinario, come hanno fatto talvolta illustri giallisti. La novità è realizzare personalmente, ogni volta, un menù creativo che riprenda la trama del racconto o della performance da presentare. A chiudere l’incontro, il commento puntuale di un ospite misterioso. Ingresso libero.
Talia Mottola