Lunedì 8 luglio riprendono gli scavi archeologici presso l’insediamento fortificato medievale di “Satrianum”, in località Torre di Satriano a Tito. La campagna di ricerche proseguirà fino al 4 agosto e vedrà la collaborazione di studenti e studiosi della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera e dei corsi di studio dell’Università degli Studi della Basilicata. Le indagini archeologiche sul sito fortificato medievale dell’antica “Satrianum” sono dirette dal 2013 dalla professoressa Francesca Sogliani dell’Università degli Studi della Basilicata, coadiuvata dalla vicedirettrice, la dottoressa Brunella Gargiulo. L’obiettivo è quello di ricostruire la topografia e la storia dell’insediamento fortificato, uno dei più significativi della Basilicata. Dall’arrivo dei Normanni alla fine dell’XI secolo, che trasformarono “Satrianum” in sede di diocesi con la costruzione di una torre e di un’importante e monumentale cattedrale dedicata a S. Stefano, di cui si conservano ancora le murature. La storia del sito arriva fino alle guerre civili che tormentarono il Regno di Napoli sul finire del XIV secolo tra Giovanna II d’Angiò Durazzo e i pretendenti al trono di altre dinastie francesi e spagnole.
La squadra di archeologi è affiancata, per il terzo anno consecutivo, dall’équipe francese
dell’Università di Rennes II, coordinata da Dominique Allios, professore di Archeologia
Medievale nell’Ateneo francese.
Inoltre, diverse saranno le iniziative destinate a coinvolgere la comunità, in collaborazione con numerose realtà associative del territorio che hanno aderito con entusiasmo. Si parte l’11 luglio con la presentazione delle attività archeologiche, insieme alla presentazione del volume di Luigi Crimaco “Federico II”, “Il portale dei morti” e a una cena di comunità ispirata al ricettario di Federico II, in collaborazione con la Pro Loco di Tito e l’associazione “Sotto il Castello”. Durante il periodo di scavi si terrà una caccia al tesoro basata sull’app “Tito Digitale”, in collaborazione con il Forum dei giovani di Tito. Il 17 luglio verrà presentato il libro di Massimo Osanna, Direttore generale dei Musei del Ministero della Cultura, “Mondo nuovo. Viaggio alle origini della Magna Grecia”, che dedica ampio spazio nel volume proprio al sito Torre di Satriano in Tito, luogo a cui il Professore ha dedicato una lunga stagione di ricerche come Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici di Matera. Il 31 luglio si terrà un incontro dedicato alla valorizzazione archeologica attraverso le nuove tecnologie, a partire dal progetto “Tito digitale”, frutto del finanziamento “Fondo Cultura” del Ministero della Cultura, di cui è stato vincitore il comune di Tito nel 2021. Nella stessa occasione verranno illustrati i primi dati della campagna di scavi 2024. Come evento conclusivo, il 3 agosto, si terrà “Festivalia. L’archeologia si racconta”, format di archeologia pubblica ideato dalla professoressa Sogliani e giunto alla V edizione, in collaborazione con l’associazione
ANSPI carità Tito.
“Presentare e divulgare i risultati della ricerca al pubblico – dichiara Sogliani – è sempre emozionante, così come tornare sullo scavo di” Satrianum” per riprendere le indagini archeologiche in un sito che riserva ogni anno grandi soprese e ci regala ogni volta un pezzo di storia del territorio del periodo medievale. L’importanza di queste ricerche è insita nel ruolo che questo grande insediamento, il più grande insediamento fortificato medievale oggetto di scavi archeologici da più di un decennio nella regione. La sinergia con la
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, con l’Amministrazione
comunale e con tutta la comunità di Tito rappresenta un enorme valore aggiunto per le nostre ricerche.”
“Continueremo a sostenere la campagna di scavo, così come tutte le iniziative di valorizzazione del sito archeologico, a partire da Festivalia – ha dichiarato il sindaco di Tito Fabio Laurino – Inoltre, da quest’anno, i visitatori, attraverso dei visori, potranno rivivere l’esperienza di immersione in quello che era l’antico villaggio di Satrianum, grazie a una ricostruzione multimediale che rappresenta un tassello importante in quello che è il percorso di fruizione turistica che stiamo costruendo attorno al sito della Torre di Satriano in Tito”.
Durante tutta la campagna di scavo, sarà possibile non solo visitare gli scavi, ma anche fruire della visita guidata, grazie alla collaborazione dell’Associazione “Istituto Poliziano per lo Studio del Mediterraneo” che gestisce il sito della Torre di Satriano in Tito.