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sabato, 12 Ottobre, 2024
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Il rapporto di Legambiente sulle ecomafie: aumentati i reati in Campania

Dati poco incoraggianti dal rapporto “Ecomafie 2024: Storie numeri della criminalità ambientale in Italia” che ha registrato l’aumento dei reati ambientali nella regione Campania. Un record negativo per la Campania a livello nazionale, che nel 2023 registra 4.952 reati ambientali, un dato in aumento: un +23% rispetto al 2022, con una media di 13,5 reati al giorno. La Campania si conferma maglia nera a livello nazionale in tutti i reati dell’ecomafia, da quello dei rifiuti al cemento illegale: a guidare la classifica sono le province di Napoli e Avellino, mentre Salerno è quinta con 815 reati. Si evidenzia, inoltre, anche un aumento di persone denunciate (4.643), delle persone arrestate (49), e dei sequestri effettuati (1.241). I reati riguardano il ciclo del cemento, quello dei rifiuti, dei traffici di animali, lo sfruttamento delle energie rinnovabili e la distorsione dell’economia circolare. Oltre a  imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, a commettere questi reati ci sono stati circa 80 clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente.

A parlare dell’analisi di Legambiente Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania che sottolineato “I numeri e le storie raccolte nel rapporto confermano il lavoro importante svolto da forze dell’ordine, Capitanerie di porto, enti di controllo e magistratura. E dovrebbero sollecitare risposte coerenti ed efficaci da parte di chi ha responsabilità politiche e istituzionali – e continua- la lotta all’ecomafia passa mettendo in campo un piano di politiche trasversali contro ecocriminali , dalle politiche industriali a quelle occupazionali, da quelle socio ambientali a quelle culturali. Bisogna ristabilire in Italia e in Campania la giustizia ambientale”. Continua l’applicazione della legge 68/2015 sui nuovi delitti nell’ambiente che nel 2023 ha superato la quota 600. Come ogni anno il delitto di inquinamento ambientale è stato quello più contestato, 111 volte.

A livello nazionale la regione Campania indossa la maglia nera per quanto rigurda la classifica del cemento illegale, con quasi il 15% dei reati nazionali, ed è prima assoluta anche per numero di persone denunciate, oltre 2.000, e di sequestri effettuati, 370. Il rapporto di Legambiente indica sul cemento illegale un podio tutto campano con Napoli, Avellino e Salerno che guidano la classifica a livello provinciale.

Oltre al rapporto Legambiente ha inviato 15 proposte al Governo sul tema, di cui sei principali: recepire la nuova direttiva europea in materia di tutela penale dell’ambiente, approvata il 27 febbraio 2024, che introduce nuove fattispecie di reato e prevede l’adozione di strategie nazionali contro la criminalità ambientale; introdurre nel Codice penale i delitti contro le agromafie; introdurre i delitti contro gli animali; restituire ai prefetti pieni poteri per la demolizione degli immobili che i Comuni non hanno abbattuto; inasprire le sanzioni contro i reati nel ciclo dei rifiuti; completare l’approvazione dei decreti attuativi del Sistema nazionale di protezione ambientale e potenziare gli organici delle Agenzie regionali.

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