Grande fermento a Monte San Giacomo per la terza edizione del “Tindamé Street Festival” che si terrà il 3 e 4 agosto. La prima serata avrà luogo nella cornice del murales in Vico Belvedere e ospiterà Carolina Albano, volontaria di “Libera associazioni nomi e numeri contro le mafie” e l’intervento del Centro culturale palestinese “Handala Ali” di Napoli, impegnato a diffondere la voce del popolo palestinese attraverso attività ed eventi culturali. Seguirà un live acoustic set con la speranza di smuovere e rafforzare le energie di tutti anche e soprattutto con la musica.
La musica, infatti, è la grande protagonista di questo evento frutto dell’entusiasmo di un gruppo di giovani montesangiacomesi che hanno unito le loro passioni musicali al desiderio di creare qualcosa di nuovo e stimolante per la comunità. Si tratta di un festival a tutto tondo, in cui la musica dal vivo sarà il cuore pulsante della serata del 4 agosto nella Villa Comunale che aprirà le danze con Antonio Cusati, in arte Dutty Beagle, che col suo sound mette insieme reggae, folk, ska e influenze latine e mediterranee a rispecchiare il forte legame con la sua terra, Marina di Camerota.

Fulcro del concerto gli Ex- Otago, band genovese innovativa e coinvolgente che nel tour di questa estate, per la prima volta, presenterà live i brani del loro ultimo lavoro discografico “Auguri”, un album che intreccia intimi racconti di relazioni e avventure umane in cui tutti possiamo riconoscerci.
A conclusione della serata gli “Sgambettare Social Club” portano già nel nome la garanzia di riuscire a far muovere le gambe di tutti i partecipanti del Tindamé Street Festival.

Oltre al palco, sono stati progettati spazi dedicati all’intrattenimento e al mondo gastronomico. Birrerie, cocktail bar, una “fun area” nella quale ci saranno attività come la realizzazione di t-shirt personalizzate e gadget. Ci sarà infine anche un’area relax, nella quale poter mangiare, bere e socializzare; oltre alla possibilità, come ogni anno, di alloggiare in tenda all’interno del campo sportivo.
“Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Tindamé non è solo musica, è natura, è appartenenza, è gente, capace di mantenere vivi i legami con le proprie radici”.