Il 2027 si avvicina e la competizione per il prestigioso titolo di Capitale Italiana della Cultura si fa sempre più serrata. Tra le 17 città che hanno perfezionato la loro candidatura, spicca la presenza di ben cinque città della Campania: Acerra, Caiazzo, Pompei, Sant’Andrea di Conza e Santa Maria Capua Vetere. Queste località rappresentano le diverse anime della regione, mettendo in risalto le proprie peculiarità storiche, culturali e artistiche attraverso progetti innovativi e ambiziosi.
Acerra, si candida con il dossier “I Segreti di Pulcinella” in quanto nota per essere la patria della maschera di Pulcinella, simbolo iconico della cultura napoletana e italiana. Acerra punta a far emergere i valori e le tradizioni che Pulcinella rappresenta, offrendo ai visitatori un viaggio tra teatro, arte e cultura popolare.
La piccola città di Caiazzo, in provincia di Caserta, con il progetto “La bellezza delle piccole cose”, si propone di esaltare l’essenza dei borghi italiani, dove il patrimonio culturale si intreccia con la quotidianità e la vita rurale. Il progetto si concentrerà sulla valorizzazione delle tradizioni artigianali e gastronomiche, in particolare quelle legate alla produzione di olio d’oliva, uno dei prodotti di eccellenza del territorio.
Pompei non ha bisogno di presentazioni: patrimonio dell’umanità UNESCO, la città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. è uno dei siti archeologici più famosi al mondo. Tuttavia, con il progetto “Pompei Continuum”, la città punta a creare un dialogo tra passato e presente, con iniziative che colleghino l’antica città romana alla contemporaneità, promuovendo un turismo culturale sostenibile e innovativo.
Situata in provincia di Avellino, Sant’Andrea di Conza è un piccolo centro di grande tradizione storica e artistica. Il progetto “Incontro tempo” propone una riflessione sul concetto di tempo, che in un luogo come questo sembra scorrere più lentamente, in armonia con la natura e con le tradizioni locali. La valorizzazione del patrimonio religioso, artistico e naturale del territorio sarà centrale in questa visione di rinascita culturale.
Infine, Santa Maria Capua Vetere, presenta un progetto dal titolo suggestivo: “Cultura Regina Viarum – Spartacus Resurgit”. La città, che sorge dove un tempo si trovava l’antica Capua, uno dei più importanti centri della Roma repubblicana e punta a celebrare il suo glorioso passato, legato tra l’altro alla ribellione di Spartaco, il gladiatore che sfidò l’impero romano. Il dossier mette al centro la rinascita culturale attraverso la valorizzazione del patrimonio archeologico e storico, con particolare attenzione all’Anfiteatro Campano, secondo per grandezza solo al Colosseo.
La presenza di cinque città campane tra le candidate alla Capitale Italiana della Cultura 2027 testimonia l’enorme potenziale culturale e turistico della regione. Ciascuna di queste città rappresenta un tassello fondamentale del mosaico culturale campano, con progetti che spaziano dalla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico alla promozione delle tradizioni locali e della sostenibilità.
La competizione per il titolo di Capitale Italiana della Cultura rappresenta un’occasione unica per queste città di rilanciare il proprio territorio e di far conoscere al mondo le proprie eccellenze.
Oltre alla visibilità, la città vincitrice riceverà un contributo di un milione di euro per realizzare le attività progettate nel dossier. L’eventuale vittoria di una delle città campane potrebbe costituire un’importante opportunità di sviluppo non solo per la città stessa, ma per l’intera regione, che potrebbe beneficiare di un rilancio turistico e culturale di ampio respiro.
Entro il 12 dicembre 2024, la giuria selezionerà le dieci finaliste, e solo il 28 marzo 2025 si conoscerà il nome della città vincitrice. Nel frattempo, le città campane candidate continuano a lavorare per presentare al meglio le loro proposte, sperando di aggiudicarsi questo titolo prestigioso.
Acerra e Caiazzo? No, ma dico…