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martedì, 10 Dicembre, 2024
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“Regolamento e censimento del verde”: a Padula la lezione di Buonomo (Legambiente) e l’agronomo Vicinanza

“Non basta un albero” : il convegno di Legambiente, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della Provincia di Salerno, di Difarma e dell’Università degli Studi di Salerno -tenuto nella cornice della Certosa di San Lorenzo a Padula- ha posto l’accento sulla pianificazione del verde urbano grazie agli interventi di vari esperti del settore. Gli obiettivi dell’evento rivolto soprattutto a chi si occupa di progettazione e gestione del verde urbano, quindi anche agli amministratori e tecnici dei comuni, sono stati spiegati ai nostri microfoni da Michele Buonomo, consigliere nazionale di Legambiente e dall’agronomo Luigi Vicinanza. 

“Noi di Legambiente riceviamo costantemente segnalazioni da parte dei cittadini rispetto all’abbattimento, alla capitozzatura, al maltrattamento del sempre più esile patrimonio vegetale e boschivo delle nostre città e allora anziché di rincorrere il singolo evento abbiamo deciso di lanciare delle giornate di formazione per i tecnici comunali, ma anche di sensibilizzazione per gli amministratori. Siamo partiti tre anni fa dalla città di Salerno e abbiamo voluto chiamare questi incontri “Non basta un albero” , perché non basta mettere a dimora un albero, bisogna scegliere il posto, la pianta, il momento giusto e soprattutto va coltivato nel tempo, altrimenti rischia di diventare un problema per l’incolumità dei cittadini anziché una risorsa fondamentale”, rimarca Buonomo e spiega: “Dopo una seconda edizione di questi incontri a Salerno abbiamo deciso di spostarci nel Vallo di Diano e continueremo con questo programma in altri luoghi della nostra regione”. Con l’avvicendarsi della crisi climatica la coltivazione di piante e alberi è fondamentale, ma è essenziale seguire dei criteri, Buonomo in merito dichiara: “Le nostre città hanno sempre più bisogno di alberi, ma di alberi che possano contrastare da un lato le bolle di calore e dall’altro creare dei luoghi di riparo contro la calura estiva, creando quindi degli ecosistemi in città. Non basta avere il singolo albero, bisogna avere una politica adatta a tale scopo, alcune amministrazioni come Nocera, Battipaglia e Salerno si sono dotate di un regolamento, che sarà lo strumento per regolare la progettazione”.

Progettare ma non solo, anche il coinvolgimento delle fasce più giovani è fondamentale in questo processo di ripensamento del verde, infatti al convegno e nei laboratori pratici tenutisi nel parco della Certosa hanno partecipato gli studenti e le studentesse di agraria delle Università di Salerno e della Basilicata.

“Salvaguardare” e “valorizzare” due parole chiave nell’intervento di Buonomo che in merito al Vallo di Diano si esprime così “Il nostro patrimonio è già molto rilevante, pensiamo al comune di Sanza con 8mila ettari di bosco, bisogna che queste risorse tornino ad essere valorizzate non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da un punti di vista economico, bisogna avviare buone pratiche di valorizzazione di questi luoghi perché possano diventare un’occasione per provare a tenere sui nostri territori soprattutto i giovani che cercano risposte da un lato resistenziali e dall’altro cercano un reddito per programmare la propria vita”.

Dello stesso avviso l’agronomo Luigi Vicinanza, che insieme ad altri esperti del settore ha tenuto dei laboratori pratici sulle corrette pratiche agronomiche a cui hanno partecipato numerosi studenti dei corsi di agraria dell’Università degli Studi della Basilicata e dell’Università degli Studi di Salerno. Vicinanza ha sottolineato: “La necessità di questo appuntamento è stata divisa in due tempi, la prima con lab pratici per far conoscere le pratiche più idonee per la progettazione e gestione del verde, anche esplorando il Parco della Certosa. È stata data l’ooportunità di vedere gli alberi adulti , eventuali errori di potatura o scelta delle piante. Tutto ciò per poi approfondire questi temi durante l’incontro pomeridiano, ovvero spiegando quali sono i pilastri di un verde urbano di qualità, che sono sostanzialmente quattro: sono la qualità del suolo, la capacità di progettazione, la scelta del materiale vivaistico e il modello di gestione successivo; se questo viene a mancare non avremo mai un verde di qualità”.

Sulla scelta della Certosa e quiindi del Vallo di Diano come cornice per l’evento, Vicinanza dichiara “è stato scelto questo territorio, perchè vogliamo questo evento itinerante, per esplorare vari territori della provincia di Salerno, toccare più contesti ambientali ed ecologici per capire qual è il verde più adatto rispetto alla rete ecologica territoriale, perchè è la rete ecologica territoriale che ci dice quale tipo di verde possiamo realizzare. La cosa importante è anche sensibilizzare il territorio e le amministrazioni locali nell’adozione di quelle che sono le buone pratiche per un verde di qualità”.

” Buone pratiche” che vanno ricercate in due strumenti: “il regolamento del verde e il censimento”. E proprio su questo argomento Vicinanza lancia un appello ” I comuni della zona non sono dotati di questi due strumenti, quindi la necessità di qeusto incontro di oggi era quello di divulgare le tecniche di coltivazione ideali ma poi far capire quali sono gli strumenti che dovrebbero adottare le amministrazioni comunali affinchè il verde si possa gestire, pertanto l’auspicio è che con le amministrazioni si possa sviluppare un regolamento e un censimento e soprattutto che questo regolamento possa essere unico, data la conformazione unica a livello ecologico del Vallo di Diano che quindi è comune a tutti gli enti”.

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