Dopo 44 giorni dall’ultimo sbarco di migranti, questa mattina Salerno si è registrato un nuovo arrivo in città. Si tratta del 38° sbarco al Porto di Salerno, con un’efficiente macchina organizzativa e una rete di solidarietà che da ieri è attiva per gestire al meglio l’arrivo di 33 siriani (28 uomini, 2 donne e 3 minori di età superiore ai 14 anni, la cui situazione familiare non è ancora stata chiarita). Tutti a bordo della Aita Mari, la nave umanitaria battente bandiera spagnola, attraccata al molo Manfredi . Ieri pomeriggio, il prefetto di Salerno, Francesco Esposito ha convocato presso il Palazzo di Governo tutti i principali attori coinvolti nella gestione dell’emergenza.
Il meccanismo di accoglienza, già collaudato, non richiede grandi spiegazioni ma richiede piuttosto un intenso lavoro. Tale sforzo è sostenuto dai soccorritori della nave, che hanno segnalato: «La nave Aita Mari ha soccorso 33 persone di origine siriana, tra cui 3 minori non accompagnati, nella zona Sar libica. Durante l’operazione, caratterizzata da momenti di tensione con una nave della Guardia Costiera libica, tutti sono stati salvati. Questo salvataggio sottolinea ancora una volta l’urgenza di una gestione della migrazione che ponga un forte accento sui diritti umani».
Una volta giunti a terra, i migranti sono stati identificati e trasferiti in centri di accoglienza con disponibilità di posti. Questo arrivo segue quello del 16 ottobre, quando la nave umanitaria Solidaire (ex Open Arms) portò in salvo 41 migranti, inclusi 28 minori non accompagnati. Dopo le consuete verifiche, solo cinque di loro risultarono avere meno di 16 anni. Anche allora, Salerno dimostrò di avere una macchina organizzativa ben collaudata, coordinata dalla Prefettura di Francesco Esposito e dalla Questura di Giancarlo Conticchio.