“Confidate nella misericordia di Dio. Ognuno di noi è peccatore ma è speciale ed unico e quotidianamente è chiamato a seguire la strada della santità. Coraggio, pregate e seguite l’esempio di Carlo perché tutti abbiamo una speranza”. Sono le parole di Antonia Salzano, la mamma del Beato Carlo Acutis nel videomessaggio ai detenuti del carcere di Vallo della Lucania, durante la cerimonia di presentazione del laboratorio di ostie “Pane Quotidiano Carlo Acutis” interno alla casa circondariale “Alfredo Paragano” di Vallo.
È stato intitolato proprio al Beato Carlo Acutis, protettore dei millennial, che il 25 aprile 2025 durante il Giubileo sarà proclamato Santo da Papa Francesco, il laboratorio del carcere di Vallo della Lucania di produzione di ostie e particole destinate alla vendita per il culto.
Laboratorio che rientra nel progetto formativo-solidale nato dalla sinergia l’istituto penitenziario, le Diocesi di Teggiano-Policastro e di Vallo della Lucania e la cooperativa sociale “Al Tuo Fianco”, che vede i detenuti, assunti con regolare contratto di lavoro, impiegato nella produzione delle ostie destinate al culto, inaugurato questa mattina e presentato al pubblico e alla stampa.
Ostie per il culto che, tramite la cooperativa, saranno destinate alla vendita alle parrocchie presenti sul territorio campano e nei negozi di articoli religiosi, mentre il ricavato della vendita sarà utilizzato per sostenere il progetto che conta l’assunzione di due lavoratori detenuti.
Un messaggio di speranza, come sottolineato dal Provveditore Regionale della Campania dell’Amministrazione Penitenziaria, Lucia Castellano “Questa attività, insieme ad altre messe in campo nelle carceri campane, apre le porte alla speranza, inserendo i detenuti in un contesto lavorativo e formativo grazie alla casa circondariale che si apre alla società”.
Un progetto che guarda all’umanità, come illustrato dal vescovo della Diocesi Teggiano-Policastro, Monsignor Antonio De Luca “Il progetto è il completamento della pastorale carceraria. La povertà delle famiglie del Mezzogiorno ed in particolare delle famiglie dei detenuti è in aumento”, ha spiegato il vescovo De Luca.
“È un passo di umanesimo di cui la nostra società necessita, un progetto di riscatto e dignità il cui successo è dato delle sinergie tra carcere, Chiesa ed Ente del terzo settore” ha concluso il presidente della cooperativa sociale Al Tuo Fianco.