Il Comune di Polla continua la battaglia legale per far smaltire i rifiuti presenti nel sito della Sra nell’area industriale. Si tratta di tonnellate e tonnellate di rifiuti indifferenziati. La Sra, coinvolta nell’inchiesta di rifiuti internazionali con la Tunisia con l’arresto dei vertici aziendali, è fallita e l’immondizia raccolta in oltre 20 Comuni del Cilento da oltre un anno è ferma a Polla con rischi per l’ambiente, tanto che è controllata dalle forze dell’ordine. L’area è stata già protagonista di tre incendi negli ultimi 15 anni. Per questo motivo il Comune guidato da Massimo Loviso sta provvedendo a produrre documenti per lo smaltimento coatto dei rifiuti per un valore di oltre 400mila euro al curatore fallimentare. L’amministrazione ha dovuto, in pratica, ricominciare l’iter perché è stato nominato il curatore giudiziario (prima c’era solo il custode) e quindi anche su sollecitazione della Regione Campania sta mettendo in atto tutte le attività propedeutiche per emettere l’ordinanza di sgombero e smaltimento. Lo ha fatto con una serie di documenti, ordinanze e ricorsi. L’ultimo atto in ordine di tempo è un “avviso” al curatore che si sta per procedere con l’ordinanza. Tale azione amministrativa nasce anche dal fatto che il Tar di Salerno ha accolto il ricorso della Visama, la società che è proprietà della struttura, che era stata chiamata in causa dal Comune per lo smaltimento. Il Tar ha in pratica evidenziato che non tocca alla Visama né al custode giudiziario. Quindi il sindaco Loviso, che in questa intricata faccenda è tutelato dall’avvocato Nicola Senatore, ha riavviato l’iter documentale per trovare il modo di “eliminare” una mole importanti di rifiuti che preoccupa la comunità.
