Dal 21 al 23 febbraio, i comuni di Roscigno, Laurino, Sacco, Corleto Monforte e Sant’Angelo a Fasanella, nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, sono stati protagonisti di un’importante iniziativa scientifica dedicata al monitoraggio del cinghiale e alla sorveglianza sulla Peste Suina Africana (PSA). L’operazione ha visto l’utilizzo di cani specializzati per la localizzazione degli ungulati e il monitoraggio del territorio per la presenza di carcasse sospette.

Il progetto, volto a valorizzare il territorio attraverso il turismo cinofilo, è stato promosso dal Team Monte Pruno in collaborazione con la Società Italiana Pro-Segugio. L’iniziativa punta a creare opportunità occupazionali e attrarre turisti con i loro amici a quattro zampe.
L’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha supportato le operazioni sul campo, mentre la parte cinotecnica è stata curata dalla Società Italiana Pro Segugio. Il Dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e il Dipartimento Veterinario della Regione Campania hanno fornito supporto scientifico e sanitario. I Carabinieri Parco, coordinati dal Colonnello Russo, hanno garantito la sicurezza dell’iniziativa.
L’evento ha avuto una forte valenza economica, con un impatto positivo sulle attività turistiche locali. Ristoratori, bed & breakfast e altre strutture hanno visto un incremento di visitatori, contribuendo così a valorizzare le bellezze naturali del Cilento. Francesco Palmieri, Presidente della sezione provinciale di Salerno di ENCI, ha sottolineato come queste iniziative siano fondamentali non solo per la tutela della fauna, ma anche per sostenere l’economia locale e far conoscere il patrimonio naturale del Parco.