Le operazioni Demeter, la cui prima edizione risale al 2009, mirano ad intercettare le spedizioni illegali di rifiuti pericolosi, in particolare di rifiuti plastici, nonché di sostanze che riducono lo strato di ozono (ODS) e di idrofluorocarburi (HFC) che contribuiscono al riscaldamento globale ed al degrado ambientale. Questi prodotti sono regolamentati, rispettivamente, dalla Convenzione di Basilea sul controllo dei movimenti transfrontalieri di rifiuti pericolosi e del loro smaltimento e dal Protocollo di Montreal sulle sostanze che riducono lo strato di ozono.
L’Operazione, arrivata alla fase IX, è stata coordinata dall’Organizzazione Mondiale delle Dogane in collaborazione con l’Amministrazione doganale cinese e con l’Ufficio di collegamento di intelligence regionale dell’OMD per
l’Asia/Pacifico ed ha visto la partecipazione di un numero record di 106 amministrazioni doganali.
Le attività di controllo doganale operate sul territorio nazionale hanno consentito di constatare le seguenti violazioni:
– 539.396 kg di rifiuti costituiti da rottami, ferrosi e non ferrosi, apparati elettronici, componenti di motoveicoli,
imballaggi, materiali tessili e 472 pezzi di rifiuti costituiti da parti di auto, biciclette, condizionatori e computer
(in violazione della Convenzione di Basilea).
– 50.380 kg di HFC (in violazione della Convenzione di Montreal).
Senegal, Pakistan, Ghana, Thailandia, Tunisia e Burkina Faso sono i principali Paesi ai quali era destinata la
merce oggetto di irregolarità.
Le violazioni sono state riscontrate dagli Uffici delle dogane e dai Reparti del Corpo della Guardia di Finanza di
Genova, Torino, la Spezia, Milano, Ancona, Salerno e Bari, un’operazione congiunta che ha dato ottimi frutti.
Manuela Ippolito