Grande attenzione da parte degli enti comunali, dei comitati e di gran parte della cittadinanza che, nel corso del dibattito pubblico sulle alternative di progetto per le dighe – che si dovrebbero realizzare a Casalbuono e Montesano sulla Marcellana – hanno espresso numerose perplessità e analisi dettagliate in merito ai progetti presentati che fanno capo a Lombardi Ingegneria s.r.l., Technital S.p.A. e Lombardi SA incaricati dal Consorzio di bonifica – Vallo di Diano e fiume Tanagro. Tra le osservazioni presentate e le risposte dei progettisti -contenute in un documento visibile sul sito https://www.bonificatanagro.it/progetto-di-dibattito-pubblico-diga-di-casalbuono-diga-di-montesano-sulla-marcellana/ è presente un’analisi dettagliata, e contraria, ai progetti firmata dall’architetto Giancarlo Priante per il Comune di Montesano sulla Marcellana. Nell’analisi emergono in maniera più tecnica anche le perplessità presentate da numerosi cittadini. Tra i punti focali si legge quanto segue:
“Va precisato che il problema di inondazioni verificatosi negli ultimi decenni, causato soprattutto da ostruzioni di tronchi d’albero, specie nei tratti di restringimento della sezione della portata dell’alveo o cedimento di piccoli tratti di sponde del fiume dovuti all’erosione del terreno di contenimento – si legge nel documento – è stato causato in primo luogo dalla mancanza di manutenzione sistematica e costante nel tempo, non solo del corso principale del Tanagro ma anche di quelli secondari. Quindi, a nostro parere, il rischio futuro di inondazioni non costituisce un problema insormontabile tanto da giustificare la scelta di realizzare dighe che possano fungere da serbatoio d’acqua nei periodi di forti piogge, in rapporto anche all’estensione territoriale che gravita intorno al bacino idrico del fiume Calore-Tanagro“

Questa è una delle considerazioni espresse nel documento, classificata tra gli aspetti ritenuti “di inopportunità e ingiustificata scelta progettuale finalizzata al raggiungimento degli obiettivi prefissati“. Occorre ricordare che gli obiettivi prefissati dal Consorzio di Bonifica Vallo di Diano e Tanagro pongono al centro “la laminazione delle piene, l’accumulo della risorsa irrigua per uso irriguo, la produzione di energia pulita” grazie alla costruzione di una centrale idroelettrica a Sanza nell’ottica di una gestione differente delle risorse anche in vista dei cambiamenti climatici che affliggono i territori. In merito ai problemi idrogeologici che colpiscono il territorio, il documento presentato dal comune di Montesano sulla Marcellana continua così: “La stessa ubicazione di tali dighe situate nelle vicinanze delle sorgenti del Calore, prima che diventi Tanagro, presenta forti dubbi sulla loro efficacia a prevenire eventuali inondazioni nei territori vallivi da Sala Consilina a Polla, dove ad aumentare la portata del fiume contribuiscono in maniera consistente i vari corsi d’acqua, a diversa portata idrica, provenienti soprattutto dai monti situati sul versante occidentale del Vallo di Diano“. Si evidenziano, inoltre, problemi di natura geomorfologica, nel particolare “Un ulteriore forte dubbio scaturisce dalla scelta dei siti di ubicazione delle dighe in aree che:
– presentano una geomorfologia e geologia inadeguati ad ospitare siffatta opera;
– presentano un alto valore naturalistico e paesaggistico evidenziati anche nella relazione tecnica“. Tra gli altri punti emergono i vincoli di natura paesaggistica da tenere in conto se dovessero essere realizzate queste opere , l’impatto ambientale in un territorio compreso nel Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni e la possibile perdita di biodiversità ed emerge un’ulteriore perplessità circa il fatto che “il progetto si limiti ad affrontare la tematica “acqua” non nella sua complessità territoriale“.
Ora si attendono sviluppi sull’evolversi del progetto anche in base a codeste considerazioni.
Noi cittadini siamo costretti a pagare il consorzio per non fare nulla. Facessero manutenzione regolare invece di intascare solo lo stipendio