Serviranno almeno 500mila euro, altri 500 mila euro, e forse un anno di lavori per rivedere il ponte a Caiazzano tra Padula e Sassano. I fondi sono già stati provati e presto verranno stanziati dalla Provincia di Salerno che si occupa del tratto di strada ma tutto questo fa slittare ancor di più il ripristino del viadotto con conseguenti gravi danni per i residenti, i commercianti e i cittadini tutti che usavano quel ponte per passare dalla zona sud ovest del Vallo di Diano a quella sud est e vice versa. Questi nuovi aggiornamenti sono emersi ieri durante un sopralluogo del consigliere provinciale con delega alla viabilità, Vincenzo Speranza, il quale ha chiesto espressamente alla sindaca Michela Cimino di recarsi sul cantiere.
Sul cantiere ci sono degli operai all’opera, sono quelli della Snam che stanno lavorando sulle tubazioni, interventi necessari e richiesti dalla Provincia per il nuovo ponte, ma si tratta di lavori collaterali che dovrebbero finire entro ottobre. In pratica si vanno a rinforzare gasdotti (e anche gli acquedotti con i lavori di Consac). Si potrebbe lavorare in contemporanea, ovvero avviare sia i cantieri sopracitati che quelli legati alla ricostruzione reale del viadotto. Tuttavia da giugno, non si vedono operai sul ponte, così dice la sindaca Cimino e anche chi lavora sul posto oltre che i residenti e soprattutto il nuovo aumento dei costi porterà a un bivio: un nuovo bando oppure sarà già la ditta aggiudicataria che potrà farli? Resta anche la domanda su chi ha sbagliato. Perché se i costi sono stati valutati male – così come è stata approcciata male l’operazione degli espropri – qualcuno avrà sbagliato. Uno sbaglio che significa altro tempo perso, e addio – come già da tempo sottolineato – ai sei mesi di fine lavori dalla posa della prima pietra.
Si doveva far costruire, dal genio militare, un ponte provvisorio, in acciaio, come fu fatto in tempi passati, per il ponte San Giovanni sul fiume Tanagro