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venerdì, 24 Gennaio, 2025
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Ecco cosa cambia con il dossier conclusivo sulle alternative progettuali per le dighe di Casalbuono e Montesano

Approvato lo scorso 17 settembre, il dossier conclusivo sulle alternative progettuali per le dighe a Casalbuono e Montesano sulla Marcellana presenta importanti novità scaturite in seguito alle osservazioni presentate durante la fase del dibattito pubblico e non solo. Il dossier conclusivo è presente insieme alla relazione finale sul dibattito pubblico sulla pagina https://www.bonificatanagro.it/progetto-di-dibattito-pubblico-diga-di-casalbuono-diga-di-montesano-sulla-marcellana/. Se durante la presentazione del DOCFAP (documento di fattibilità progettuale, che non rappresenta il progetto conclusivo ma le diverse proposte progettuali) e durante il dibattito pubblico l’ente proponente, ovvero il Consorzio di Bonifica Integrale Vallo di Diano e Tanagro, aveva considerato come alternativa progettuale migliore la numero 2, con le criticità emerse e raccolte nel dossier conclusivo, si è resa nota l’intenzione di virare verso l’alternativa numero 3.

Cosa cambia e quali sono le differenze progettuali?

Con l’alternativa numero 2 lo scopo principale sarebbe stato quello della laminazione delle piene, per mitigare i rischi idrogeologici e la siccità con un bacino di accumulo previsto a Montesano, con una diga nel sito A a Casalbuono, di altezza pari a 28,0m e volumetria complessiva di circa 0,6Mm3, una diga in D a Montesano sulla Marcellana, di altezza pari a 45,50m e volumetria complessiva di circa 9.0Mm3. Gli ostacoli principali alla realizzazione di questo progetto sono vari:

  • Segnalazione di una “faglia capace” nel sito A di Casalbuono, derivata dall’aggiornamento 2023 del Catalogo ITHACA delle faglie capaci di ISPRAMBIENTE del MASE
  • potenziale pericolo di carsismo in alcune aree del bacino di invaso del sito A di Casalbuono risultato all’esito dei rilievi geologici e geomorfologici preliminari
  • caratteristiche di permeabilità della possibile sede del lago realizzato dall’opera
  • la costruzione in hardfill che sottidende, anche secondo raccomandazioni ministeriali: “Questa tecnologia costruttiva, non utilizzata sinora in Italia, prevede per la realizzazione dello sbarramento l’impiego di conglomerati confezionati con gli inerti prelevati anche dagli scavi o dall’alveo con basso contenuto di legante, il rivestimento dello sbarramento e  in calcestruzzo. Qualora fosse confermata tale scelta, innovativa nel panorama nazionale, nelle successive fasi progettuali sarebbero necessari tutti gli approfondimenti tecnici relativi alle modalita  realizzative e alla sicurezza dello sbarramento, dovendo i Progettisti affrontare verifiche che non trovano allo stato indicazioni normative se non in via analogica“.

Con il dilatarsi dei tempi tecnici per affrontare tutti gli studi sismotettonici e tutto il piano di indigini che “non può  essere compresso per ragioni contingenti economiche o di rispetto di tempistiche non coerenti con la tipologia di infrastruttura in progetto nè  rimandato, se non in parte residuale, alla fase progettuale definitiva o esecutiva“, data, quindi, la complessità del progetto che sarebbe del tutto innovativo e “[…]l’esigenza di rispettare i tempi della concessione MASAF nell’ambito dello stanziamento economico fisso a € 2.000.000,00  e di assicurare una sostenibilità gestionale dell’intero schema di derivazione ed invaso” hanno portato l’ente proponente a scegliere l’alternativa numero 3.

Alternativa numero 3 che, sostanzialmente, prevede una traversa fluviale nel sito A di Casalbuono e dalla diga nel sito D di Montesano sulla Marcellana, ovvero una traversa in A, di altezza pari a 15,0m e Volumetria complessiva di circa 0,07Mm3, una diga in D, di altezza pari a 45,50m e Volumetria complessiva di circa 9,0Mm3.

Oltre al cambio di alternativa progettuale, dal dossier finale emerge anche la ridefinizione degli obiettivi consortili (Derivazione e accumulo idrico con finalita di uso irriguo della risorsa idrica; Uso promiscuo per produzione energetica; Regolazione dei deflussi con finalita di laminazione delle piene), ovvero: “[…] anche alla luce della recente sentenza del CDS n. 241/2023, il Consorzio non è nella condizione di poter intraprendere nessuna decisione esclusiva in merito agli aspetti di regolazione dei deflussi con la finalita di laminazione del Fiume Calore-Tanagro senza una preventiva concertazione con la Regione Campania, con l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale e con i Comuni interessati dai potenziali effetti della laminazione sulla modifica delle aree perimetrate a rischio idraulico nel Piano Stralcio dell’Assetto Idrogeologico (PSAI). Considerato che i tempi di una concertazione istituzionale con tutti gli Enti competenti in materia per la preventiva condivisione degli obiettivi di mitigazione del rischio idraulico nella piana valliva del Vallo di Diano non sono compatibili con i tempi della progettazione in corso, da doversi ultimare tassativamente entro il 30/06/2025 come definito nel decreto di concessione del finanziamento ministeriale, nel prosieguo dell’attività di progettazione si deve escludere l’obiettivo della laminazione delle piene e considerare l’opera di progetto solo in termini degli obiettivi primari iniziali sull’utilizzo della risorsa idrica con il fine dell’accumulo idrico a scopo promiscuo irriguo ed idroelettrico“.

Allo stato dei fatti bisognerà capire come verrà elaborato il progetto dell’alternativa numero 3, cosa scaturirà dalle indagini che verranno svolte viste le criticità riscontrate, a prescindere dall’alternativa, per accertare la piena fattibilità delle opere (tra le quali studio sismotettonico, studio di pericolosità da fagliazione secondaria) previste anche dalle raccomandazioni ministeriali, la portata effettiva dei benefici e degli aspetti negativi in relazione a questa alternativa, la posizione degli enti quali Comuni, Regione e Ministero e la sostenibilità economica futura del progetto. Intanto, il comitato Nessun Dorma, si è già pronunciato opponendosi alla scelta di quest’alternativa , ne abbiamo parlato qui: https://www.italia2news.it/2024/10/09/no-alla-diga-il-comitato-nessun-dorma-si-oppone-alliniziativa-progettuale-per-casalbuono-e-montesano/.

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